Per il nostro benessere possiamo contare su un aiuto molto prezioso che troviamo in natura e che è un toccasana per il nostro organismo
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La malva selvatica,Malva sylvestris, è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee. Secondo alcuni deriva dal greco malachè, cioè lumaca, per la presenza della mucillagine vischiosa, che ricorda la bava di lumaca. Per altri, invece, dal latino mollire alvum, cioè rendere molle, riferendosi probabilmente alle sue proprietà emollienti.
La parola Sylvestris, significa selva, bosco, riferendosi molto probabilmente al suo luogo di crescita. E’ originaria dell’Europa e Asia temperata. Si tratta di una pianta erbacea annuale, biennale o perenne. Può crescere dai 60 agli 80 cm. Le foglie sono di forma palminervia, tipo a ventaglio. I fiori, a cinque petali, sono riuniti e spuntano da aprile ad ottobre dalle caratteristiche tonalità che vengono definite color malva.
Conosciuta sin dall’VIII secolo a.C. usata come rimedio medicamentoso e come ortaggio. I Romani la mangiavano sia cruda che cotta. Veniva menzionata come rimedio specifico per l’apparato digerente e ad uso esterno per diversi problemi alla pelle.
Plinio il Vecchio la considerava un rimedio portentoso. Ne decantava le proprietà affermando che salvava da ogni male, ossia malva, da ogni male salva. Consigliava di prendere una pozione a base del suo succo, per evitare malesseri per tutto il giorno.
Come adoperare la malva per stare bene
Anche pe gli antichi Greci, allo stesso modo, era considerata un potente rimedio contro qualsiasi malessere. I Pitagorici la consideravano pianta sacra, con il potere di liberare gli uomini dalla schiavitù delle passioni. Nel XII secolo era usata come una delle piante più nutrienti e la migliore, rispetto a tutti gli altri vegetali, nel far produrre buon sangue.
Nel XVIII secolo venne ideato il tè alla malva, alla quale venivano attribuite proprietà dimagranti. I suoi usi sono comunque rimasti sempre molto vivi nelle tradizioni popolari fino ad arrivare ai nostri giorni. Infatti è una delle piante medicinali più utilizzata in ambito naturopatico.
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Foglie, fiori e anche radici, tutti impiegati sia per uso interno che esterno per una vasta gamma di malattie e problematiche, dalla digestione, all’intestino ed alle eruzioni cutanee. E’ ricca di mucillagini, di acidi grassi polinsaturi, omega 3, calcio, potassio, vitamine C ed E.
Per il periodo invernale dunque è consigliata. Per preparare un infuso usiamo da 2 a 5 g di foglie e, volendo, anche 1 o 2 cucchiai di fiori. Versiamo l’acqua bollente sulla malva messa nella tazza e lasciamo in infusione per qualche minuto. Andrebbe sorseggiata qualche volta nell’arco della giornata o per farne gargarismi.
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Il decotto si prepara con le stesse quantità, si aggiune la malva direttamente all’acqua fredda che poi porteremo ad ebollizione e, dal momento in cui ha raggiunto il bollore, lasciamo sobbollire lentamente dai 3 ai 15 minuti, quindi filtriamo con un colino a maglie strette.