Nella legge di bilancio è previsto anche un aiuto per i nostri amici animali, rivolto soprattutto a chi ha un reddito basso
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Quest’anno il testo della legge di bilancio, che vale 35 miliardi, è stato scritto in poche settimane, subito dopo le elezioni del 25 settembre. Per stare nei tempi e completare l’iter, il Parlamento la deve approvare entro la fine anno per evitarne l’esercizio provvisorio.
I vari partiti hanno presentato più di tremila emendamenti alla manovra economica, depositandoli in Commissione bilancio alla Camera. Il termine per presentarli è scaduto il 7 dicembre. Un emendamento è una modifica, più o meno estesa, di un testo, soprattutto normativo, in questo caso riguarda, come visto, la legge di bilancio.
Uno degli emendamenti è stato presentato a prima firma della parlamentare di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla e sottoscritto poi anche da vari esponenti di tutti gli altri partiti. Questo prevede un assegno in sostegno ai proprietari di animali domestici, ossia cani, gatti e così via.
Tutti i dettagli relativi al bonus animali domestici
L’ammontare è di 150 euro per ogni soggetto, fino ad un massimo di 450 euro all’anno. Per le famiglie a basso reddito questo raddoppierebbe. Non è detto che sarà approvato ma, durante l’esame di Bilancio, sarà certamente discusso. Siamo, infatti, nella fase in cui la manovra può essere emendata, nel pieno dell’iter parlamentare.
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Nello specifico ci si riferisce ad animali che devono essere iscritti alla relativa anagrafe. Se abbiamo per esempio solo un cane sono 150 euro, se se ne hanno due diventano 300, dai tre in su sono sempre 450 euro. Le condizioni necessarie per ottenerlo sarebbero in corrispondenza al calcolo ISEE del nucleo familiare di appartenenza dell’intestatario richiedente l’assegno.
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Non deve infatti superiore i 15mila euro annui. Insomma si tratta di un requisito fondamentale e da rispettare perché ll sostegno economico è previsto solo per i redditi bassi. Nella procedura si specifica che, tale richiesta, dovrebbe essere a carico dell’Inps, che poi erogherebbe anche l’assegno una volta l’anno.
Infine, il bonus raddoppierebbe nel caso in cui il reddito Isee fosse ancora più basso, ovvero inferiore ai settemila euro. Perciò, si arriverebbe ad un massimo di 900 euro annui anziché 450, e diventerebbero, quindi, 300 euro per ogni animale domestico.