Packaging alimentare a base di alghe, della plastica si può fare a meno

Il packaging alimentare cambia pelle e diventa plastic free: andiamo a scoprire l’innovazione tecnologica del momento

packaging alimentare biodegradabile alghe
Packaging NotPla – Facebook – collage OrizzontEnergia.it

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La plastica è uno dei materiali più inquinanti del Pianeta. L’inquinamento da plastiche consiste nella dispersione e nell’accumulo di materie plastiche nell’ambiente. E gran parte della Terra è letteralmente sommersa da tonnellate di plastica abbandonata che danneggia l’habitat e la salute di ogni singolo essere vivente sul nostro pianeta.

Le plastiche ottenute da carburanti fossili sono presenti da oltre un secolo con una notevole accelerazione della sua produzione nel dopoguerra, trasformando l’età moderna nel profondo. Ha rivoluzionato la medicina con i dispositivi salvavita, ha reso più leggere le automobili e i jet, ha salvato vite con incubatrici, caschi e tubazioni di acqua potabile.

Ma tutti i benefici che ha portato sono stati soverchiati dalla cultura dell’usa e getta che ha sommerso il Pianeta di rifiuti di plastica e di microplastiche che stanno danneggiando gli ecosistemi e, purtroppo, continueranno a farlo per centinaia di anni. Lo abbiamo capito e negli ultimi anni si è diffusa la cultura del riciclo da un lato e del mondo plastic free dall’altro.

Il packaging alimentare diventa biodegradibile

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Bolle alimentari NotPla – Facebook – collage OrizzontEnergia.it

Uno degli usi più massicci della plastica è costituito dagli imballaggi alimentari che ha contribuito ai 6 miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica sparsi sul Pianeta, per mare e per terra. Il riciclo non basta e allora si deve andare a monte del problema cercando di eliminare gli imballaggi alimentari di plastica.

Così NotPla si inventa un nuovo materiale per il packaging alimentare e vince anche il premio Earth Prize 2022 a conferma della validità dell’idea. La startup ha pensato alle alghe proprio in considerazione della devastante situazione di inquinamento da microplastiche degli oceani. Ogni anno ne vengono depositate circa 14 milioni di tonnellate, ma la soluzione si trova proprio nel mare.

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L’idea è quella di utilizzare le stesse alghe per creare degli imballaggi biodegradabili e plastic free. Completamente naturale, la materia prima costituita da alghe è anche molto versatile. Questo consente di produrre diverse e molteplici tipologie di packaging che vanno ad arricchire il mercato e a servire molti settori, dalla cosmetica alla moda.

Ma il beneficio raddoppia poiché la coltivazione delle alghe marine negli oceani contribuisce ad assorbire il carbonio dall’atmosfera. Gli oceani infatti con il loro substrato vegetale sono i polmoni marini che puliscono l’aria ancora più velocemente delle foreste terrestri. Quindi in un colpo solo si riducono le emissioni globali e si contrasta il climate change, liberando il pianeta dall’utilizzo della plastica.

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La strada intrapresa è quella più sostenibile e va perseguita proprio continuando la ricerca e l’individuazione di nuovi materiali alternativi e biodegradabili che possano sostituire in modo green tutta la produzione di plastica globale o almeno contribuire ad una sua netta diminuzione.