Il glicine è una tra le piante più amate, ma quando si pianta? Scopriamo insieme tutti i dettagli per una coltivazione eccellente.
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In natura esistono tantissime piante che vale la pena coltivare, ma alcune non possono davvero sfuggirci. Una di queste è il glicine, una pianta arbustiva molto appariscente per via dei suoi fiori dal colore tendente al viola.
Questa pianta appartiene alla famiglia della Fabacee ed è originaria della Cina. Il glicine ha dei rami molto forti e lignei, così robusti che con il tempo la pianta diviene facilmente un albero.
Se deciderete di coltivarla a casa dovrete fare attenzione a diverse cose, tra cui il momento migliore per piantare il glicine. Vediamo allora alcuni consigli degli esperti per una coltivazione ottimale della pianta.
I segreti per piantare e coltivare il glicine
Per piantare e coltivare il glicine nel modo ideale è necessario tenere presente alcuni consigli degli esperti. Partiamo dalla piantumazione del glicine.
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Un’ottima idea è quella di piantarlo vicino ad un muro molto robusto ed in un terreno abbastanza umido ma drenato, cosicché la pianta possa svilupparsi senza rischiare il marciume radicale.
Scegliete un posto con esposizione a sud o ad ovest, dove il sole non sarà troppo forte e non rischierà di bruciare la pianta.
Per piantare il glicine dovrete scegliere un periodo a piacere tra primavera o autunno, ma mai in estate o in inverno. Subito dopo aver piantato la pianta la si dovrà annaffiare frequentemente tenendo il terreno sempre abbastanza umido.
Successivamente continuate con le annaffiatura frequenti e durante la primavera successiva concimate la pianta con un fertilizzante naturale, possibilmente dotato di un alto contenuto di potassio.
Se deciderete di coltivare il glicine in casa attenzione alla scelta del vaso. Il vaso, infatti, dovrà essere abbastanza grande con un diametro di almeno 50 cm ed una profondità di 50 cm.
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Il vaso, inoltre, dovrà essere munito di alcuni fori sottostanti, per il corretto drenaggio dell’acqua quando si annaffia la pianta, evitando così i ristagni idrici ed il conseguente marciume radicale.