7 abitudini green per un 2023 all’insegna della sostenibilità

Conoscere come vivere green è il primo passo per essere più ecosostenibili e aiutare il pianeta. Ecco 7 piccole abitudini.

Foglia di un ramo
Foglia – pixabay- orizzontenergia.it

L’anno nuovo è appena iniziato e con esso anche i buoni propositi. Abbiamo 365 giorni per abbandonare le cattive abitudini e crearne di nuove. Piccoli cambiamenti individuali, che sommati a quelli degli altri, possono portare benefici a noi e all’intero pianeta. Modificare la nostra routine di vita all’insegna della sostenibilità non è solo un obiettivo ma un vero e proprio compito che tutti dovrebbero adempiere con cura e responsabilità. Cosa bisogna fare nello specifico? Come si può contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente e della salute? La risposta è complessa e pluridirezionale ma sicuramente queste 7 abitudini green potranno aiutarti ad iniziare l’anno con il piede giusto.

Un nuovo stile di vita green

farfalla su un fiore
farfalla- pixabay- orizzontenergia.it
  1. Bere acqua potabile del rubinetto

Sempre più persone acquistano l’acqua in bottiglie di plastica nonostante la comodità e il risparmio dell’acqua potabile di rubinetto.  Bere l’acqua del rubinetto è una valida alternativa allo spreco e all’inquinamento. Questa è sottoposta a rigidi controlli sanitari e di qualità, viene trattata alla fonte con procedimenti (chimici, fisici e biologici) volti a garantire specifici standard. Eppure i dati confermano un massiccio consumo di acqua imbottigliata nella plastica che contribuisce alla produzione di milioni di rifiuti non riciclabili.

  1. Mobilità sostenibile

Quasi la totalità delle persone sono proprietari di un’automobile, indispensabile per i servizi della vita quotidiana. Primo fra tutti andare a lavorare, accompagnare i figli a scuola, fare la spesa e svolgere le commissioni. Si potrebbe, però, pensare di ridurne l’utilizzo privilegiando una modalità sostenibile. In che modo? ad esempio per le tratte brevi camminare a piedi o spostarsi in bicicletta, per quelle lunghe preferire il treno all’aereo che è il mezzo di trasporto più inquinante. Se più persone devono andare nella stessa destinazione si può optare di utilizzare a turno l’auto, così, da viaggiare insieme e avere una severa diminuzione del traffico, dei costi della benzina e delle emissioni di sostanze nocive.

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L’alimentazione vegana pare essere quella con il minor impatto sull’ambiente. La cucina vegana è molto versatile ed è basata, soprattutto, su ingredienti mediterranei e su alimenti della tradizione orientale.  Ovviamente le scelte alimentari di ogni persona sono individuali ed insindacabili, però, si possono sperimentare piatti vegetali e nuovi ingredienti che sostituiscono la carne e i prodotti di origine animale. Sapori nuovi che potrebbero piacere ed avere il pregio di essere meno impattanti sull’ambiente. Possiamo adattare le nostre ricette in chiave vegan così da orientarci  verso una maggiore sostenibilità anche sul versante del cibo.  

  1. Attenzione a ciò che acquistiamo

Cambiare le nostre abitudini di acquisto è un’altra soluzione allo spreco e all’inquinamento. Scegliere prodotti riciclabili, riutilizzabili e magari anche a chilometro 0 comporta una riduzione significativa non solo dei costi ma anche della produzione di rifiuti, del trasporto, della produzione con un impatto meno invasivo sull’ambiente. Privilegiare la sostenibilità dei canali acquisto è un passo piccolo per il consumatore ma grandi benefici per il pianeta.

  1. Acquisti di seconda mano

Acquistare un oggetto usato o c.d. di “seconda mano” è più sostenibile per l’ambiente. Ciò perché ogni oggetto nuovo introdotto sul mercato comporta un maggiore consumo di risorse, un dispendio energetico importante e una produzione di rifiuti sempre più alta. Pertanto, comprare cose usate è un consiglio valido non solo per il portafoglio ma anche per l’ecosostenibilità.

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  1. Riutilizzo dei i nostri oggetti

Tanti oggetti del nostro quotidiano servono solo per un breve tempo e spesso sono buttati o abbandonati in soffitta. Tuttavia, si potrebbe pensare di fargli rivivere una nuova veste. Ad esempio rivendendoli, regalandoli oppure trasformarli in qualcosa di utile per la casa.

  1. Autoprodurre

Un tempo prima della produzione industriale i nostri nonni facevano tutto a mano, ciò consentiva di risparmiare soldi e un consumo eccessivo di materiali inquinanti. L’autoproduzione ha il pregio di essere una scelta sostenibile perché implica un minor consumo di plastica e una sostenibilità domestica attraverso piccoli gesti quotidiani.