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Montagne italiane in sofferenza, siamo in inverno ma sembra primavera

Le montagne italiane sono verdi e non bianche di neve come dovrebbe essere d’inverno: vediamo insieme la situazione drammatica e le cause

Montagna-Facebook-collage OrizzontEnergia.it

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Il climate change è un fenomeno in atto e continuo e l’inverno europeo non è mai stato così caldo e in diversi paesi del continente si sono registrate temperature fino a venti gradi centigradi. Decisamente superiori alla norma e dovute ad una massa di aria calda mobile proveniente dal continente africano che si è spostata verso l’Europa occidentale e centrale.

La situazione comporta un impatto negativo sulla natura, l’agricoltura e la salute umana. Questi cambiamenti influenzano il metabolismo ormonale causando disturbi differenti come emicranie e stanchezza. L’importanza del freddo in inverno determina la sopravvivenza anche di parassiti indispensabili per l’ecosistema montano, a protezione degli alberi nella loro fase di “riposo”, per esempio.

La situazione delle montagne italiane

 

Impianto sci-Facebook-OrizzontEnergia.it

L’Italia non è stata risparmiata dal caldo anomalo e le montagne si presentano senza neve e con fioriture anticipate. Gli impianti di sci sono in sofferenza e con loro il turismo bianco. Questi sono i chiari effetti di un dicembre eccezionalmente caldo con una temperatura superiore alla media di 2,09 gradi centigradi.

Natura in tilt quindi con il cambiamento climatico come primo responsabile di conseguenze devastanti e sconvolgimenti fuori controllo. Le api sono destabilizzate e con loro molti degli insetti e della fauna montana. L’inverno sembra una primavera anticipata, ma le stagioni non possono interscambiarsi senza strascichi deleteri per l’Habitat montano.

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La mancanza di precipitazioni e le temperature troppo alte per l’innevamento artificiale hanno provocato la chiusura di molti impianti sciistici. La prima diretta conseguenza sull’economia del turismo montano. Dopo le difficoltà dovute agli stop forzati dalla pandemia, ora la crisi è dovuta agli sconvolgimenti atmosferici.

Del resto se l’inverno sembra una primavera le risultanze di tali anomalie non possono essere confortanti, ma solo preoccupanti. Un anticipo delle temperature primaverili ha di fatto modificato i paesaggi montani delle nostre montagne. L’aspetto è di un verde sgargiante dato dall’erba al posto del bianco accecante dell’abituale neve.

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Ovunque, dall’Etna, passando per gli Appennini ed arrivando sulle Alpi spuntano fiori imprevisti. La neve scarseggia per far posto a chiazze verdastre improbabili in gennaio. Masse di aria calda sono giunte addirittura dalla Florida e dall’Atlantico subtropicale in abbinamento con correnti calde da sud-ovest che alzano le temperature notturne, dando il definitivo colpo di grazia a quella poca neve che si è intravista, per troppo poco tempo.

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