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E’ ad oltre 8 miliardi di anni luce: captato segnale radio da una galassia

Segnale radio ad oltre 8 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra, l’importante evento astronomico che gli scienziati utilizzeranno per capire meglio lo spazio 

Spazio-Facebook-OrizzontEnergia.it

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L’universo è da sempre oggetto di studio con tutta la sua incredibile e vasta immensità. Gli scienziati via via hanno potuto sondare con strumentazioni sempre più tecnologicamente avanzate le galassie presenti. Le scoperte e le innovazioni ci hanno consentito di dipanare alcuni misteri, prima inarrivabili, per fare luce sui meccanismi di nascita, vita e morte nello spazio.

Le difficoltà maggiori, per poter avere un quadro sempre più chiaro delle dinamiche interstellari, sono proprio relative alle enormi distanze che intercorrono tra i corpi celesti, le galassie e tutte le stelle presenti nel cosmo. Molto è stato fatto in termini di conoscenza, grazie all’ingegno umano che ha sviluppato telescopi, satelliti e sistemi di monitoraggio di tutti quei segnali che possano far fare un passo in avanti nella comprensione dello spazio.

Un segnale dallo spazio ricco di aspettative

Radiotelescopio-Facebook-collage OrizzontEnergia.it

L’ultimo evento di incredibile rilevanza scientifica che è arrivato dallo spazio è un segnale radio da una galassia molto lontana. Si parla di oltre 8 miliardi di anni luce di distanza spaziale. La rilevazione è stata possibile grazie all’utilizzo del Giant Metrewave Radio Telescope, uno straordinario strumento di misurazione degli input presenti nelle vie interstellari e intergalattiche.

Quando si parla di distanze nello spazio si utilizza l’unità di misura preposta per identificarle: l’anno luce. Particolare unità di misura di distanza poiché non riferibile al tempo, ma è una misura della lunghezza e corrisponde alla distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un anno solare. La velocità della luce è di circa 300 milioni di m/s e per anno solare si intendono 365 giorni, 5 ore e 46 secondi.

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La distanza di 8,8 miliardi di anni luce è la più ampia distanza mai registrata per la rilevazione di un segnale radio e rappresenta un record ed un traguardo importantissimo.Tale misura è il tempo di revisione, cioè il tempo che intercorre tra l’emissione di luce e il suo rilevamento. Grazie a questo evento, infatti, si potrà osservare dati di un tempo in cui l’universo aveva solo 4,9 miliardi di anni. Un universo primordiale.

La lente gravitazionale

Il fenomeno naturale che ha consentito questa straordinaria scoperta è la cosiddetta “lente gravitazionale”. In pratica la materia attrae la luce e, dove si addensa, crea lenti che ingrandiscono, sdoppiano e distorcono le galassie lontane. E’ qualsiasi corpo celeste che, a causa della sua massa elevatissima, esercita una forza di gravità tale da deviare la luce che gli passa vicino.

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La cattura di questo segnale apre una finestra di osservazione sul passato dell’universo, dandoci la possibilità di studiare l’evoluzione e lo sviluppo delle stelle e delle galassie. Gli astronomi sono riusciti ad osservare un’increspatura nello spazio-tempo estremamente antica, proveniente da una galassia identificata con il numero SDSSJ0826+5630 che si trova ad 8,8 miliardi di anni luce dalla Terra.

L’increspatura è una piega che si crea quanto l’attrazione gravitazionale di una galassia distorce la luce proveniente da una galassia più lontana. Grazie alla radioastronomia è stato possibile rilevare e registrare questo segnale, che altro non è che una radiazione elettromagnetica, paragonabile alle onde radio, ai raggi gamma, ai raggi x e agli infrarossi, in grado di trasportare informazioni preziose.

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