Una pianta che non può mancare nel giardino: come coltivare la Ariocarpus

Una pianta grassa da avere assolutamente nel nostro giardino o balcone, perchè ci regala dei bellissimi fiori durante i mesi bui dell’inverno

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L’Ariocarpus è un cactus molto diffuso in Messico e in Texas. Appartiene alla Famiglia delle Cactacee ed è un genere di pianta succulenta. Il suo habitat preferito è quello roccioso. Le sue radici a fittone si insinuano tra le rocce, per poter assorbire l’acqua di condensazione, viste le poche precipitazioni che caratterizzano il suo luogo di origine.

Il suo nome deriva da aria, specie del genere Sorbus e da carpos, termine greco che sta per frutto. Ciò sembra indicare che il suo frutto piriforme assomiglia a quello del Sorbus aria. Contiene in piccola quantità degli alcaloidi, in particolare nelle radici. Probabilmente per la necessità di difendersi dagli animali erbivori, visto che la pianta non presenta spine.

Un tempo era considerata sacra presso le popolazioni indigene. La utilizzavano per provocare allucinazioni e per curare attacchi di febbre e di malaria. E’ una pianta poco presente nei nostri giardini e balconi, in quanto la sua coltivazione non è molto semplice.

Ha una crescita molto lenta e va coltivata partendo dal seme. I primi anni spunterà solo per pochi centimetri, ma se abbiamo pazienza, ci regalerà degli splendidi fiori da settembre a dicembre, quando gli altri cactus sono in riposo vegetativo.

E’ importante scegliere, prima di tutto, un vaso molto profondo, capiente e in plastica. Questo perchè la terracotta, pur evitando i ristagni di acqua e consentendo un’asciugatura più rapida del substrato, richiama acqua sulle sue pareti esterne, e, in questo modo, attira le piccoli radici sottili che tenderanno a concentrarsi in quel punto.

La terra, però, non sarà utilizzata nel modo giusto dalla pianta, provocandone, così, un maggior stress idrico. Inoltre, le dimensioni generose ci permetteranno di favorire lo sviluppo della radice e di non rinvasare la pianta che  potrà, quindi, rimanere tranquilla per molti anni.

Una bellissima succulenta da avere nel nostro giardino

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Il terriccio dovrà essere povero di humus e con un ph neutro. Ottimo sarebbe mescolare del terreno argilloso, con della torba e abbondante pomice di granulometria fine. E’ una pianta rocciosa, di conseguenza è necessario esporla ai raggi diretti del sole.

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Durante i mesi estivi, quando le temperature si alzano, dobbiamo annaffiarla abbondantemente. Tra un’irrigazione e l’altra, il terreno deve essere completamente asciutto. Più frequentemente le annaffieremo, più la pianta crescerà. Per questo motivo è importante aggiungere all’acqua un funghicida almeno un paio di volte all’anno.

Durante l’inverno meglio metterla a dimora in un luogo ad una temperatura che va dai 5 ai 10°C. In primavera inizieremo ad annaffiare nel momento in cui vedremo che la pianta ha iniziato la sua ripresa vegetativa. Le irrigazioni dovranno aumentare con l’aumento della temperatura.

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Buona cosa sarebbe mettere, vicino al colletto, del materiale inerte come, per esempio, un mix di pomice e lapillo, oppure del ghiaino quarzifero. Questo serve ad evitare che l’acqua si fermi, perchè, proprio in questo punto, e in gran parte delle succulente, tende a stagnare.

Non lasciamoci abbattere dalla coltivazione non semplice di questa bellissima succulenta. E’, ormai, un fiore raro. E’ vietato raccoglierla dove cresce spontanea nei suoi luoghi di origine. Dovremo partire dai semi, ma, forse, è proprio questa la parte più interessante: vederla spuntare.