Sarà riportato in vita in laboratorio: il “Dodo” si è estinto 500 anni fa

Riportare in vita un animale estinto, l’incredibile e nuova frontiera della ricerca scientifica: vediamo a che punto siamo arrivati

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Scheletro Mammut-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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La creazione artificiale di un organismo vivente, realizzando una copia genetica di un animale, è la cosiddetta clonazione. La tecnica usata è il trasferimento del nucleo di cellule somatiche. Si sostituisce il nucleo di un ovulo non fecondato con il nucleo di una cellula del corpo (somatica) dell’animale da clonare. In questo modo  si ottiene un embrione che verrà poi impiantato in una madre surrogata.

La stessa procedura è stata utilizzata per la clonazione delle piante, prelevando una piccola parte e riproducendo con essa una nuova pianta. La clonazione replica di fatto la struttura genetica dell’animale per riprodurre un clone. In pratica si creano dei gemelli che condividono lo stesso DNA.

Resurrezione di animali estinti: possibile?

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Tigre Tasmania-Facebook-OrizzontEnergia.it

Il presupposto della clonazione animale è appunto il prelievo di cellule somatiche da inserire in un  ovulo. Nel caso degli animali estinti viene a mancare la cellula madre da impiantare. Per resuscitare una specie estinta occorre sequenziare il suo DNA e rimpiazzare le sequenze perdute di codice con altre molto simili. La possibilità di fare questo si è ottenuta grazie alla tecnica Crispr. In questo modo, si completa il codice e si arriva alla creazione di embrioni con un genoma ibrido da impiantare in una madre surrogata.

Purtroppo il DNA di animali estinti non è vitale e si è degradato e spezzettato nel tempo in frammenti talmente piccoli da rendere impossibile la sua ricomposizione. L’idea è quella di utilizzare lo stampo-guida di un genoma di un animale molto simile. Nulla da fare. I risultati indicano che una percentuale del DNA estinto resta perduto e non ricostruibile.

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Il DNA perduto è proprio quello che rende ogni specie unica, con caratteristiche speciali e irripetibili. Una ricostruzione parziale dunque che non riesce a replicare l’originale. Sono invece più ottimisti alla Colossal Biosciences, una società americana che nell’ordine vorrebbe riportare in vita Mammut, Tigre della Tasmania ed ora il Dodo, uccello estinto di Mauritius.

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L’ingegneria genetica, come abbiamo visto ad oggi, consente di arrivare a creare un proxy del DNA dell’animale estinto. La difficoltà sta proprio nell’irreperibilità di un codice DNA vitale. Il team lavora proprio sulla metodologia di clonazione per ottimizzare il processo noto, ma ancora imperfetto e soprattutto privo di una parte perduta di DNA originario.