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Siccità e clima mandano in confusione le piante: i rischi sono alti

Siccità e clima impazzito mandano in tilt la natura, tutto è fuori controllo con effetti devastanti: vediamo insieme le conseguenze

Fiore ciliegio-Facebook-OrizzontEnergia.it

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I cambiamenti climatici stanno modificando enormemente i modelli metereologici e stanno sconvolgendo i normali equilibri naturali. Gli stravolgimenti delle temperature globali provocano variazioni dell’andamento delle precipitazioni con tempeste più intense alternate a periodi di siccità estrema, con l’aumento degli incendi boschivi.

Le conseguenze di tali cambiamenti sono innumerevoli e note ed alcune potrebbero diventare irreversibili, comportando una serie di gravi problemi per tutto il Pianeta. Desertificazione, scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello dei mari. E il rischio è la perdita dell’equilibrio delicato e prezioso degli ecosistemi naturali, per mare, per terra e per aria.

La natura è andata in tilt

Fiume Po-Facebook-collage OrizzontEnergia.it

La natura viene ingannata dai cambiamenti climatici, e i suoi ritmi ne vengono sconvolti. Saltati tutti i sistemi e tutti i tempi naturali, la reazione al caldo anomalo e alla siccità prolungata anche in pieno febbraio è la fioritura anticipatissima. I ciliegi sono in fiore, così come le mimose. Le piante da frutto e gli ortaggi sono maturi anzitempo. E questo non va bene e indica una minaccia ben nota: la siccità prevista per la prossima estate, forse peggiore della precedente.

E quindi è allarme rosso. Con all’orizzonte il ritorno del gelo che distruggerebbe tutto, e una previsione di estate torrida, viste le temperature anomale registrate a gennaio. L’aumento del caldo fuori stagione è ormai una preoccupante costante, che fa temere il peggio, con una siccità già palpabile, che sta prosciugando i fiumi d’Italia. E l’assenza di precipitazioni completa il quadro critico.

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Il Nord Italia è il più colpito in questo periodo, registrando un innalzamento delle temperature di gennaio di 1,41 gradi superiore alla media. In difficoltà anche i grandi laghi che rilevano percentuali di riempimento, in difetto rispetto alla media stagionale, allarmanti. Anche la neve latita su tutte le cime montane, limitando pesantemente il potenziale idrico stoccato sull’arco alpino.

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Si registrano, dunque, livelli peggiori dello scorso anno, con previsioni disastrose per i mesi a venire per le semine. Tutto sballato dagli stravolgimenti climatici e le ripercussioni andranno a ledere allevamenti, agricoltura e le filiere collegate. A rischio quindi la produzione dei nostri prodotti emblematici, con un invito pressante di Coldiretti a provvedere a realizzare un piano di invasi per contrastare la siccità. Altrimenti si rischia di mettere di nuovo in ginocchio interi comparti, di non avere abbastanza acqua per tutti con le conseguenze che tutti conosciamo.

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