“Pianeta proibito”, non dovrebbe esistere: lasciati perplessi gli astronomi

Scoperto un “pianeta proibito”, che lascia sorpresa tutta la comunità scientifica: scopriamo il perché di questo nome e il motivo per cui non dovrebbe esistere.

scoperto pianeta
Universo (Canva) – Orizzontenergia.it

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L’esistenza di questo nuovo pianeta sfida le attuali teorie sulla formazione dei giganti gassosi. Negli Stati Uniti, un team di ricercatori astronomi della Carnegie Institution for Science (ICC), ha scoperto un nuovo sistema planetario dalle caratteristiche particolari. Il sistema è costituito da un gigante gassoso, molto simile a Giove, chiamato TOI 5205b, orbitante attorno a una stella nana rossa di tipo M denominata TOI 5205.

La particolarità del gigante gassoso risiede nel suo rapporto di massa. Questo, infatti, ha uno dei rapporti di massa più alti per i pianeti orbitanti attorno a stelle nane rosse di tipo M. Il valore di questo rapporto di massa è pari a 0.3%. La scoperta dell’esistenza di questo sistema planetario sfida le attuali teorie di formazione di questi pianeti. Le stelle nane di tipo M sono tra le più comuni nella Via Lattea e costituiscono circa tre quarti della nostra galassia.

La scoperta lascia a bocca aperta la comunità scientifica

pianeta gigante gassoso
Montaggio di Giove con le sue quattro lune (Canva) – Orizzontenergia.it

Si tratta di stelle caratterizzate da dimensioni piccole e temperature pari a metà della temperatura del sole. La loro colorazione è tendente al rosso, da cui il nome nana rossa. La vita media di una nana rossa è molto lunga, mentre la loro luminosità è molto bassa. Il modo in cui si formano rende estremamente improbabile il fatto che siano circondate da giganti gassosi.

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Fino ad ora non era stata osservata nessuna gigante gassosa in grado di formare un sistema planetario con una stella nana rossa di massa così piccola. Secondo le teorie attuali, la formazione dei pianeti gassosi avviene utilizzando materiale roccioso corrispondente in termini di massa a 10 volte la massa della terra. Tale quantità di massa deve orbitare attorno a giovani stelle in modo tale da favorire l’accumulo di un massiccio nucleo roccioso.

Il nucleo che si forma tende ad eliminare grandi quantità di gas dalle regioni vicine e fa sì che dai dischi gassosi si formi un pianeta gigante. Secondo i ricercatori, l’esistenza del gigante rosso espande le attuali conoscenze sui dischi gassosi su cui nascono questi pianeti. Solitamente, se su un disco non c’è abbastanza materiale roccioso per formare un nucleo iniziale, non avviene la formazione di un gigante gassoso.

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Tipicamente, in questi casi, il disco evapora prima che si formi il nucleo massiccio. Tuttavia, TOI-5205b sembrerebbe essersi formato nonostante questi limiti e quindi sulla base delle attuali teorie di formazione dei giganti gassosi, questo pianeta non dovrebbe esistere. Sicuramente questa scoperta lascia spazio alla rivisitazione delle attuali teorie sulla formazione di questi pianeti.