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Green

Nuovi carburanti, possono davvero essere la soluzione?

Per combattere  e diminuire l’inquinamento si stanno pensando moltissime soluzioni. Tra queste anche i nuovi carburanti come l’e-fuel

E-fuel – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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La transizione verso la mobilità sostenibile rimarrà un tema centrale nei prossimi anni e richiederà nuove idee per affrontare efficacemente la transizione energetica verso l’energia elettrica. L’intera catena di produzione industriale dovrà essere convertita in vista dell‘imminente legge europea che prevede l’eliminazione dei carburanti diesel e benzina entro il 2035.

In questo contesto, l’industria automobilistica globale sta valutando la possibilità di adottare un nuovo modello di motore a combustione in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale e garantire emissioni quasi nulle. Si tratta del carburante e-fuel.

E-fuel: la soluzione definitiva per il futuro?

L’origine del termine “e-fuel” deriva dall’unione delle parole “Electro-Fuel”, ovvero combustibili ottenuti attraverso processi elettrici. Si tratta di un nuovo tipo di carburante sintetico e rinnovabile che garantisce sicurezza in termini di viabilità e autonomia delle vetture, ma soprattutto sostenibilità ambientale. In questa prospettiva, il settore automobilistico sta puntando sulla transizione verso questi nuovi carburanti e-fuel, oltre che all’elettrico, dove possibile.

La Commissione Europea è ancora in discussione sulla legge che prevede lo stop alla produzione e vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Il Parlamento Europeo non condanna il motore a combustione in sé, ma solo le emissioni di CO2 inquinanti che attualmente questi producono. Ciò significa che, se verranno sviluppati nuovi sistemi di motori a combustione non inquinanti, potrebbero essere inseriti nelle nuove vetture.

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Gli e-fuel sono carburanti di natura liquida o gassosa, e la loro produzione è un processo molto energetico che si svolge in diverse fasi: prima si trasforma l’energia elettrica rinnovabile in energia chimica, poi si generano i combustibili “climate friendly” che possono essere utilizzati nei normali motori endotermici.

I benefici

Il primo aspetto positivo della transizione verso gli e-fuel riguarda la possibilità di rallentare il processo di defossilizzazione grazie all’utilizzo di energia pulita nel settore dei trasporti, con conseguente riduzione delle emissioni di gas. Inoltre, non sarà necessario produrre nuove tipologie di motori, ma sarà sufficiente utilizzare quelli già esistenti.

Questo è particolarmente positivo, visto che negli ultimi mesi si è parlato di una riconversione globale della filiera industriale verso l’elettrico. Tuttavia, uno dei principali problemi riguarda la produzione di e-fuel, che è esclusivamente di natura economica. Le varie fasi del processo necessario per produrre gas, benzina e diesel sintetici richiedono molta energia e possono influire negativamente sull’efficienza complessiva del carburante. Attualmente, solo circa il 13% dell’energia utilizzata viene effettivamente sfruttata dal veicolo.

Le nuove auto

Il responsabile del dipartimento di Sistemi di propulsione dei veicoli presso il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) di Dübendorf, Christian Bach, ha sottolineato che i nuovi motori diesel possono contribuire a ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e possono essere utilizzati per creare “macchine per la pulizia dell’aria“. Tuttavia, queste macchine non risolvono il problema delle emissioni di CO2.

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Attualmente ci sono solo due modi per eliminare o ridurre le emissioni di anidride carbonica. O tramite l’utilizzo di motori elettrici che non utilizzano combustibili e quindi non emettono CO2. Tuttavia, questo è fattibile solo se l’elettricità proviene da fonti rinnovabili senza CO2. O per mezzo di carburanti sintetici o biogeni, come gli e-fuel, che emettono CO2 localmente solo nella stessa quantità immagazzinata nel carburante per la sua produzione. Tuttavia, l’energia necessaria per produrli deve provenire da fonti rinnovabili prive di CO2.

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