Concime, come il corpo umano può diventarlo dopo la morte

L’autorizzazione negli USA al compostaggio umano ha fatto discutere, il corpo umano può diventare concime dopo la morte?

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Giovane interra una piantina (Canva) – Orizzontenergia.it

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Lo stato di New York è solo l’ultimo ad aver autorizzato il compostaggio umano dopo la morte. Gli Stati Uniti stanno ponendo sempre più attenzione al deperimento sostenibile del corpo dopo la morte. Sono già sei gli Stati che hanno concesso questa speciale dipartita, ossia la decomposizione del corpo attraverso un processo naturale e veloce.

Ne avevamo parlato già in questo articolo, e tale pratica si sta diffondendo sempre più anche in altri paesi. Si inserisce il defunto in una bara di truciolato, si mettono erbe mediche, fiori e foglie, che accelerano il processo di decomposizione, e in breve tempo l’uomo si degrada, nutre il terreno e fa crescere fiori e piante.

Il compostaggio umano è realtà: l’uomo dà vita a una pianta

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Ragazza abbraccia pianta di fiori (Canva) – Orizzontenergia.it

Ormai, il compostaggio umano è diventato realtà, un uomo, dunque, dà origine a una pianta, e in un certo senso torna a vivere, sotto altra forma. Una volta che il corpo è decomposto, si ottengono più di 30 sacchi di terreno ricco di nutrienti, i quali vengono donati ai famigliari del defunto. Questi possono utilizzare il terreno come concime, coltivando fiori e piante.

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Questa pratica ha un costo che si aggira attorno ai 7 mila dollari, una cifra non economica, ma decisamente competitiva con la sepoltura tradizionale e tutto il rito che la circonda. Si tratta di un’alternativa originale, sostenibile ed intelligente, accolta in modo positivo dagli ambientalisti di tutto il mondo. Si diventa fertilizzante, e i familiari possono continuare ad avere cura dei propri cari scomparsi, coltivando e crescendo una pianta che porta la loro essenza. È un’idea bella e romantica.

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Signora abbracciata a un albero (Canva) – Orizzontenergia.it

Tuttavia, in Italia la Chiesa si è già schierata contro, e non potrebbe essere altrimenti. In questa ottica, si preferisce occupare suolo, conservando i corpi per favorire il contatto con l’anima, piuttosto che riportare l’uomo da Madre Natura. Il compostaggio umano sta prendendo sempre più piede, in un solo mese, un uomo diventa compost ricchissimo di nutrienti.

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Insomma, in questo modo si torna alla natura, riabbracciando la vita sotto altra forma. Questa legge sta dividendo l’opinione pubblica, la Chiesa si è già espressa negativamente affermando che “i corpi umani non sono rifiuti organici”, ma non si rende conto che, in realtà, biologicamente siamo proprio questo. La pratica del compostaggio umano è una soluzione Green da non sottovalutare e che potrebbe far parte del nostro futuro.