È incredibile quanti oggetti si possano purtroppo ritrovare in spiaggia, tutti lasciati in mare e tra la sabbia a inquinare l’ambiente.
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Non che l’uomo sia l’essere perfetto, rispettoso dell’ambiente e della natura, ma è incredibile la sua superficialità, nonché ignoranza. Nonostante si parli continuamente dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento ambientale e delle alternative Green, nulla cambia, e gran parte della popolazione insiste sulle cattivi abitudini.
Il menefreghismo umano non ha limiti e lascia piuttosto basiti. Recentemente, degli ambientalisti hanno fatto tappa in alcune delle spiagge italiane più frequentate, per ripulirle in vista della prossima stagione calda. Cosa hanno trovato? Di tutto e di più, tutti rimasugli dell’estate trascorsa, sommersi tra la sabbia o lasciati galleggiare in mare. La situazione è davvero irritante.
L’inquinamento in spiaggia, i rifiuti più frequenti che si possono trovare
Occorrerebbe passare la notizia ogni giorno, su tutti i notiziari in TV, bisognerebbe parlarne di continuo, educare i più piccoli al rispetto dell’ambiente, parlarne in famiglia e a scuola. Inoltre, servirebbero leggi apposite, severissime, per combattere questo triste fenomeno. Ma quali sono gli oggetti che si incontrano con più frequenza in spiaggia?
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Le immagini degli ambientalisti lasciano scioccati. Tra gli oggetti che si avvistano di più tra la sabbia troviamo i cotton fioc. Nonostante siano sempre meno prodotti, si ritrovano montagne di bastoncini in spiaggia. Bastoncini di plastica, pericolosissimi per la natura e per gli animali marini, che potrebbero ingoiarli inavvertitamente.
E poi troviamo tantissimi accendini usa e getta, sono migliaia, lasciati in spiaggia perché terminati, oppure perché perduti. Questi sono usa e getta, economici e di poco valore, e se ne trovano in quantità industriali. Connesse agli accendi, non possono mancare le cicche di sigaretta. Se ne raccolgono tonnellate, ovunque. Poi ci sono i puntali degli ombrelloni, la maggior parte lasciati interrati quando si estraggono gli ombrelloni per andare via.
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In pochi se ne accorgono, ma questi restano nella sabbia, e spesso, con l’alta marea, finiscono in mare. Le reti da pesca, anche queste sono ovunque e sono altrettanto pericolose. E ovviamente non possono mancare le bottiglie di plastica e quelle di vetro, anche più pericolose perché rischiano di tagliare i piedi. Insomma, bisogna ancora lavorare molto per sensibilizzare le persone, e ciò dovrebbe essere fatto sin dall’infanzia.