Frutti dimenticati, qualche suggerimento per una coltivazione ottimale

Anche se non siamo dei provetti agricoltori possiamo, seguendo alcuni consigli, coltivare quei frutti che stanno scomparendo

frutti dimenticati qualche suggerimento coltivazione ottimale
Nespola-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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Siamo abituati a vedere e comperare molti frutti, anche esotici, nei mercati e nei supermercati. Conosciamo nomi particolari, valori nutrizionali diversi che ci aiutano a stare bene, ma stiamo dimenticando e, in alcuni casi, non abbiamo mai né conosciuto né assaggiato, alcuni frutti che appartengono alla nostra tradizione.

C’è chi, però, vuole ricordare e tramandare alle generazioni future ciò che per i nostri nonni era consuetudine. A Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, ogni anno, in ottobre, si celebra la festadei frutti dimenticati. E’ una festa di paese che richiama ogni anno circa 10.000 persone incuriosite da ciò che un tempo erano i sapori e i colori della nostra campagna.

La manifestazione è piuttosto conosciuta, tanto che il paese si è guadagnato l’appellativo di Paese delle erbe e dei frutti dimenticati. In realtà possiamo ancora acquistare alcuni di questi frutti dimenticati. La nespola, per esempio, con i suoi frutti gialli dal sapore dolce e un poco aspro, si mostra sul banco di qualche supermercato, ma sempre meno di frequente.

Eppure, le nespole sono ricche di tannini, Sali minerali e vitamine. Si raccolgono in autunno e mangiarle significa apportare al nostro organismo calcio, ferro, fosforo e potassio. Il ricco contenuto di acqua, fibre e pectine ci aiutano a digerire meglio. L’albero di giuggiole è un altro tra i frutti dimenticati. Il suo frutto è commestibile, dal sapore dolce e leggermente acidulo.

Alcune piante dimenticate che dovremmo tornare a coltivare

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Mirto-Pixabay-OrizzontEnergia.it

Possiamo consumarlo fresco, oppure dopo averlo essiccato. Si può trovare anche in natura dove cresce spontaneo. Anche in questo caso abbiamo la possibilità di fare il pieno di vitamina C, di flavonoidi e glucosidi che ci aiuteranno a prepararci alla stagione invernale. Il gelso, altro frutto dimenticato soprattutto nel nord Italia.

Infatti, in Sicilia, durante l’estate, è possibile gustare una granita al frutto di gelso buonissima. I suoi frutti sono piccoli, neri o bianchi, e molto gustosi. E’ poco calorico e ricco di sali minerali come il ferro, il manganese, il potassio e il magnesio, e di vitamine quali la C, quelle del gruppo B e la K. E’ un frutto dagli effetti diuretici e rinfrescanti ed è un ottimo lassativo.

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Altri frutti si possono aggiungere alla lista. Ricordiamo il mirto, conosciuto soprattutto in Sardegna, dove si produce un ottimo liquore di mirto. La mela cotogna sta scomparendo, ma le marmellate e le composte prodotte con questo frutto sono buonissime e salutari. Eppure, coltivarli nel nostro giardino è possibile e anche abbastanza semplice.

Sono piante robuste che richiedono poche cure. Nel caso del nespolo dobbiamo fare attenzione a non esporlo a temperature troppo basse, perchè teme il gelo. Così per il gelso. Il terreno deve essere ben drenato e la messa a dimora in un luogo soleggiato, ma riparato dal vento. Le irrigazioni non devono essere abbondanti, e una buona concimazione annuale è molto utile.

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Così anche per il mirto. E’ una pianta robusta utilizzata spesso anche per arricchire le siepi. E’ semplice da coltivare, in quanto non ha particolari pretese. Solo, facciamo attenzione alla posizione perchè teme le basse temperature. Nel suo periodo di fioritura, oltre a regalarci i suoi frutti, è una pianta molto preziosa per attrarre le api ed altri insetti utili all’ecosistema in cui si trova.