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Green

Surriscaldamento globale, i cibi che aiutano negativamente il processo

Il cibo e uno scorretto regime alimentare incidono parecchio sul surriscaldamento globale, quali sono gli alimenti più dannosi per l’ambiente?

Una risaia in Asia (Canva) – Orizzontenergia.it

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La salvaguardia del pianeta passa anche per un regime alimentare sano e corretto. Anche il cibo influisce negativamente sull’inquinamento ambientale e sul surriscaldamento. L’innalzamento della temperatura, infatti, non è soltanto connesso con le varie attività antropiche, ma anche sulle scelte alimentari che si compiono.

Produzione e consumo di cibo, infatti, aggiungono quasi 1 grado in più di riscaldamento terrestre. Va da sé che, proseguire su questa strada, non è più praticabile. Bisognerebbe adottare nuovi stili di vita, nuove abitudini, e adattarsi ai modelli alimentari più sostenibili. Diamo uno sguardo allo studio effettuato a riguardo, pubblicato di recente sulla testata Nature Climate Change.

Anche i cibi contribuiscono al surriscaldamento globale: quelli a impatto negativo

Carne e latticini (Canva) – Orizzontenergia.it

La produzione di molteplici alimenti contribuisce all’emissione di gas serra nell’atmosfera. Non è certo una novità, tuttavia non si è mai indagato sulle quantità esatte di inquinamento prodotto dal cibo. Il nuovo studio rivela che il cibo che consumiamo contribuisce a innalzare la temperatura globale di 0,7 gradi. Questa temperatura si va a sommare all’1,1 gradi causato delle varie attività antropiche.

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Un danno enorme che sta causando una serie di problemi a livello mondiale e di cui siamo tutti quanti testimoni. Se non si interviene, nei prossimi decenni la situazione collasserà. Ma quali sono i cibi che hanno un impatto negativo maggiore sul pianeta? Il primo in assoluto, come prevedibile, è la carne, che contribuisce al 33% sul riscaldamento.

A seguire troviamo il riso (23%) e i latticini (19%). La produzione di questi alimenti contribuisce a immettere nell’atmosfera grandi quantità di metano, un gas serra ancora più potente dell’anidride carbonica. Entro il 2030, secondo i ricercatori, il gas metano rappresenterà circa il 75% del riscaldamento causato dal cibo. Il resto invece sarà rappresentato dall’anidride carbonica.

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Anidride carbonica e metano sono elementi che devono essere contrastati in ogni modo. Come fare? Producendo in maniera più sana e Green, puntando sulla sostenibilità, sulla tecnologia, sulle innovazioni. E anche migliorando il nostro stile di vita, puntando su scelte alimentari più sane, come ad esempio consumare meno carne, meno riso e meno latticini, tanto per cominciare.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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