Stachys byzantina, una pianta tappezzante facile da coltivare

La morbidezza del fogliame e una manutenzione quasi nulla la rendono una scelta perfetta per le esigenze più disparate.

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Estremità superiori della Stachys byzantina da Wikipedia, sito OrizzontEnergia

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Le piante tappezzanti sono quelle piante che hanno uno sviluppo compatto e fitto, occupando quindi tutto il terreno a disposizione, ricoprendolo appunto come fossero un tappeto. Una delle più originali e diffuse è la Stachys byzantina, detta anche Stachys lanata o Stachys olympica.

In inglese è conosciuta anche come “orecchie d’agnello”, per una particolarità del suo fogliame: la sua forma lanceolata e la natura lanosa lo rendono molto morbido al tatto. Questa peculiarità della Stachys la rende perfetta per i giardini sensoriali. 

La stachys byzantina sa adattarsi sia a temperature desertiche che glaciali

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La stachys byzantina prima di fiorire da Wikipedia, sito OrizzontEnergia

La stachys è una pianta perenne ideale per i terreni non irrigati e asciutti. Le sue caratteristiche la rendono perfetta per l’uso in piccole aiuole o per le bordure, ovvero in quelle situazioni dove la manutenzione può essere anche minima. Ciò ne fa una scelta molto efficace nei dry gardens. Inoltre, può coprire in poco tempo anche metrature di 40-50 cm di diametro. Ciò anche perché le sue proprietà allelopatiche inibiscono la crescita di piante infestanti nelle vicinanze. 

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Esteticamente, la stachys byzantina è davvero originale. Il vello lanuginoso che ricopre le sue foglie offre un colpo d’occhio molto riconoscibile, oltreché una sensazione al tatto estremamente piacevole. La sua bassa esigenza idrica, però, può rivelarsi una fragilità nei periodi di pioggia più frequenti. Infatti ciò può portare ad un afflosciamento e ad una conseguente marcescenza delle foglie alla base della pianta.

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La stachys byzantina è originaria, come il nome può far intuire, dai territori del medio oriente dove una volta prosperava l’Impero Bizantino. Tuttavia, da Iran e Turchia ne si ritrova riscontro anche verso il Caucaso.

Le sue origini ben dimostrano il suo ampio adattamento climatico. Da buona pianta perenne, infatti, la stachys byzantina riesce a trovare le condizioni adatte per sopravvivere sia con temperature estremamente calde, oltre i 40 gradi, sia estremamente fredde, fino ai 15 gradi sotto lo zero.

La manutenzione necessaria, invece, come accennato, è davvero a dir poco minimale. Basta bagnarla un po’ una volta a settimana, o ogni dieci giorni. Anche la concimazione è ridotta all’essenziale: una sola concimazione all’anno è sufficiente, possibilmente in primavera e con un concime a bassa concessione.

Anche la potatura segue le regole dell’essenzialità. Per far sì che la stachys byzantina possa prosperare nel migliore dei modi basta limitarsi alla rimozione delle eventuali foglie appassite, scongiurando così la proliferazione di possibili muffe