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Quanto tempo abbiamo per salvare l’acqua? Le stime

Quanto tempo ci resta per salvare l’acqua dell’intero pianeta? Secondo le stime, ben pochi anni, prima che le scorte di acqua dolce finiscano.

Goccia di acqua (Canva) – Orizzontenergia.it

Stiamo affrontando una corsa contro il tempo, una gara di nuoto che vede noi stessi contro il nostro elemento vitale, l’acqua. Nuotiamo nell’acqua, ci sbracciamo, ne sentiamo il peso e la freschezza sulla pelle, e cerchiamo di nuotare da una sponda all’altra di una piscina olimpionica. In questa corsa, dobbiamo tener presenti i due fattori principali dell’esistenza: tempo e acqua.

Se l’acqua è il simbolo della vita, il tempo scandisce il processo vitale di ogni organismo esistente. Come scrive la testata Lifegate, che ha realizzato uno speciale sulla salvezza dell’acqua, “non solo di cronometro vive l’uomo”. Il tempo non si quantifica solo con il cronometro, ma il tempismo è una filosofia che ha a che fare con il buonsenso. Il tempismo per non far collassare il mondo.

Salvare l’acqua del pianeta: quanto tempo rimane?

Prelevare acqua fresca da torrente (Canva) – Orizzontenergia.it

I cambiamenti climatici avanzano imperterriti, impossibile da arrestare, ma che bisogna affrontare partendo dal tempo. Occorre trovare soluzioni concrete e immediate. Governi, istituzioni, politici e ovviamente cittadini, tutti dovrebbero collaborare per trovare soluzioni, idee, rimedi, alla crisi che stiamo vivendo in questa epoca.

Le ultime stime fornite dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) sono tremende. Abbiamo soltanto sette anni per proteggere l’acqua, e neanche nella sua interezza, ma soltanto il 30% degli oceani e azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050. Un obiettivo difficile, eppure così urgente, prima che la Terra collassi su se stessa, trascinandoci tutti.

Una catastrofe irreversibile, verso la quale stiamo andando incontro, ma che dobbiamo rallentare. Il danno è ormai stato fatto, ma in pochi anni dobbiamo riuscire a salvare il salvabile. Un triste condizione che l’attività antropica ha scatenato, modificando il mare in pochi decenni, più di quanto non abbia fatto in milioni di anni.

Acidificazione degli oceani, inquinamento da microplastiche, sfruttamento eccessivo delle risorse. 7 anni per salvare neanche un terzo del mare, ben poco, ma comunque un obiettivo ambizioso. I ricercatori dell’Università di York, in UK, hanno fornito uno studio sulla progettazione di una rete di aree protette d’alto mare, da affidare alle istituzioni mondiali.

Tutti i Governi del mondo, ora devono collaborare per rispettare l’accordo sulla tutela degli oceani. Entro il 2030, la domanda di acqua dolce potrebbe superare del 40% la sua disponibilità, modificando interi scenari, scatenando migrazioni epocali e cambiando l’aspetto di tanti territori, che andranno a desertificarsi.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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