Il mare e l’energia : tra le rinnovabili importante è quella oceanica

Energia oceanica: la produzione di energia rinnovabile che arriva dal mare: un importante possibilità per il nostro ecosistema 

energia prodotta da mare ed oceano
Mare agitato – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Le fonti di energia rinnovabile, come abbiamo visto, risultano essere l’unica alternativa possibile per salvare noi ed il nostro pianeta. Attraverso quelle che sono fonti facilmente recuperabili in natura, possiamo accumulare e produrre energia elettrica, pulita ed assolutamente ecosostenibile. La caratteristica più importante delle energie rinnovabili è che sono illimitate nel tempo. Questo vuol dire che si rinnovano in modo naturale ed, appunto, senza limiti. La necessità di una conversione a questi sistemi di energia alternativa è soprattutto ambientale, tuttavia i benefici possono essere tangibili ed importanti anche per quanto riguarda l’aspetto, non meno importante, strettamente economico. Scegliere di utilizzare le energie rinnovabili per la produzione di energia ha anche una valenza in termini di bolletta: saranno sicuramente molto più “leggere”.

Importante è sottolineare che comunque, ad oggi, questi impianti hanno ancora bisogno del supporto della rete elettrica nazionale, con la quale però si può creare una situazione di interscambio. Cosa vuol dire questo? In modo particolare, per l’energia prodotta dalla luce solare, esistono determinati impianti, come i pannelli fotovoltaici, che sono in grado di immagazzinare più energia di quanta ne consumiamo. L’esubero non va perso, ma viene “passato” al servizio elettrico Statale, che lo userà ove necessario. In questo modo si origina una sorta di “credito“, da estinguere o attraverso le bollette, o sottoforma di denaro. la possibilità di un sistema che sia completamente autonomo esiste, tuttavia oggi non risulta ancora essere in grado di coprire il fabbisogno necessario di un abitazione o un edificio. Questa però è sicuramente una condizione momentanea.

Energia: tutti i modi per ricavarla dal mare

energie rinnovabili, il mare come risorsa importante
Turbine in mare – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Non è escluso che in un prossimo futuro vi sia la possibilità di essere completamente autonomi, anzi, le sperimentazioni stanno viaggiando proprio verso questa direzione. Le energie rinnovabili, dunque, come abbiamo detto, sono quelle che troviamo in natura, con lo sfruttamento della luce solare, l’acqua, la forza del vento, ma anche le maree e le onde del mare. Tra le energie rinnovabili possiamo fare affidamento sull’energia solare, prodotta appunto dalla luce solare, l’energia idroelettrica, prodotta dalla forza dell’acqua e da quella eolica, prodotta con la potenza del vento. Queste sono le tre soluzioni alternative sicuramente più conosciute. ma non sono le uniche. Esistono, infatti, altre fonti di energia rinnovabile e pulita.

L’energia geotermica, prodotta grazie al calore naturale della terra, l’energia da biomasse, prodotta con gli scarti organici e l’energia oceanica, prodotta da mari ed oceani. Quest’ultima è quella meno nota ed utilizzata ed è importante sapere che va distinta dall’energia idroelettrica. Ma scopriamo subito di più su questa straordinaria fonte di energia assolutamente green, illimitata e sostenibile. L’energia oceanica, detta anche energia marina, è quell’energia che viene prodotta sfruttando gli oceani ed i mari di cui disponiamo sul nostro pianeta. Tra le energie rinnovabili è quella, senza dubbio, più pulita e rappresenta una vera svolta, importantissima, per il nostro futuro e per il futuro del nostro ecosistema.

L’Italia paese ideale per la produzione di energia prodotta dal mare  

metodi di estrazione di energia dal mare
Mare – Piattaforma – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Tale fonte di energia rinnovabile, ricordiamo, è ancora oggetto di moltissime sperimentazioni volte ad aumentarne l’efficienza e la produttività. Ciò che è importante sottolineare è che esistono diversi tipi di energia marina, scopriamo dunque, nel dettaglio quali sono ed in cosa consiste il processo di raccolta e trasformazione in energia elettrica. Il mare e gli oceani, come ben sappiamo, rappresentano circa il 70% della superficie del nostro pianeta. Si tratta di una percentuale molto alta e significativa in termini proprio di produzione di energia. Non solo, anche le maree, come gli sbalzi di temperatura ed il sale rappresentano un grosso potenziale per ricavare energia sostenibile, grazie alle nuove tecnologie di cui disponiamo.

Nonostante si tratti di una fonte di energia abbastanza produttiva ed importante, purtroppo ad oggi, non è ancora presa in considerazione come quella solare o eolica. Sicuramente i processi fisici da attuare per l’estrazione di questo tipo di energia, come si può ben immaginare, non possono avvenire ovunque. La nostra Italia, comunque, è ben predisposta , in quanto è circondata dal mare su quasi tutti i lati. Uno dei luoghi più interessanti da cui è possibile estrarre energia ricavata dalle correnti marine è quella dello Stretto di Messina. ma come viene estratta, in termini pratici, questo tipo di energia? E’ previsto, in questi casi, l’utilizzo di tecnologie fluidodinamiche, in grado apportare una trasformazione prima in energia meccanica e successivamente in energia elettrica. Secondo gli studi e le continue sperimentazioni nel settore, almeno potenzialmente, questo tipo di energia, sarebbe in grado di soddisfare tranquillamente il fabbisogno mondiale.

Quante tipologie di energia marina esistono e la loro produzione
produzione di energia elettrica attraverso il mare e gli oceani
Correnti marine – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Ma quali sono le diverse tipologie di energia oceanica disponibili? Scopriamole subito. L’energia dalle maree, ricavata dagli spostamenti di acqua delle maree. Tale energia viene raccolta dalle centrali mareomotrici, una turbina ha il compito di trasformare l’energia quando l’acqua subisce variazioni e quindi innalzamenti ed abbassamenti. L’energia del moto ondoso, creata dal vento che soffia sul mare e che da, appunto, origine alle famose onde. L’estrazione di questo tipo di energia è ancora sperimentale. Ad oggi sono utilizzate le colonne di acqua oscillanti, le turbine idrauliche, i turbogeneratori, i convertitori energetici con camera d’aria in cui l’aumento o la diminuzione dell’acqua aziona una turbina e genera, quindi, elettricità. Ancora, esistono i nuovissimi impianti sommersi e gli apparati galleggianti che costituiscono le ultime novità in termini di sperimentazione per l’estrazione dell’energia oceanica.

L’energia delle correnti marine, che funziona un po’ come quella eolica. Tale energia viene recuperata utilizzando turbine e pale, le quali vengono messe in funzione e producono energia elettrica. L’energia a gradiente termico, ovvero che sfrutta la differenza di temperatura che esiste tra l’acqua in superficie e quella in profondità. Per la produzione di questo tipo di energia viene utilizzata la tecnologia OTEC, Ocean Thermal Energy Conversion. In questo meccanismo viene sfruttato il calore dell’acqua per scaldare ammoniaca e alimentare una turbina a vapore. Solo successivamente viene pompata acqua fredda dal profondo del mare per condensare il vapore in liquido e ricominciare daccapo. L’energia a gradiente salino, raccolta attraverso differenza di concentrazione del sale tra l’acqua marina e l’acqua dolce.

Il futuro: il mare come risorsa importante su cui puntare 
l'Italia grande potenziale per la produzione di energia oceanica
Stretto di Messina – Ponte – Pixabay – OrizzontEnergia.it

L’acqua salata e quella dolce a stretto contatto generano un passaggio di molecole in grado di produrre energia. La raccolta di questo tipo di energia può avvenire attraverso le foci dei fiumi e quindi in modo assolutamente naturale oltretutto le quantità di raccolta potrebbero essere considerevoli. Per il recupero di quest’energia si sta ancora lavorando, ed anche i costi legati a questo processo risultano essere ancora troppo alti. In termini di energia marina, il nostro paese possiede un potenziale davvero notevole, come abbiamo già detto. Gli impianti appositi, purtroppo, sono ancora pochi ed i costi, ancora molto elevati. Bisognerebbe avere il “coraggio” di investire in queste nuove ed importanti possibilità.

Oggi in Italia è presente una sola centrale mareomotrice, a Punta Righini in Toscana. La sua costruzione risale al 2013. A Marina di Pisa esiste, tuttavia, un più recente impianto, che funzione sfruttando le onde del mare ai fini di produrre energia elettrica.  Secondo un rapporto dell’ “OceanSET 2020” l’Italia sarebbe il secondo paese in Europa, dopo la Gran Bretagna, per i finanziamenti Governativi stanziati a favore di questo tipo di energia rinnovabile, per un importo totale di circa 5 milioni di euro. Una soluzione alternativa, dunque, su cui vale la pena puntare e su cui è opportuno finanziare per raggiungere risultati sempre migliori e nel minor tempo possibile.