Il telescopio spaziale Webb indaga sui misteri dell’universo, un team di ricercatori esamina il ruolo che hanno le galassie.
Grazie al telescopio spaziale Webb, un team di ricercatori indaga sui misteri dell’universo e sui processi che sono responsabili della reionizzazione nel cosmo primordiale. Le galassie, in tutto ciò, svolgono un ruolo fondamentale, poiché è grazie alle loro attività turbolenta che il gas opaco è stato ionizzato, rendendo l’universo trasparente. La testata The Astrophysical Journal riferisce della ricerca, ponendo nuovi punti su cui riflettere.
Appena dopo il Big Bang, l’universo era un ammasso di luce e di materia rovente. Nel corso del tempo, distendendosi, questo ha iniziato a raffreddarsi, raggiungendo la temperatura di circa 3 mila gradi. Quando poi i nuclei di idrogeno e di elio sono riusciti a catturare gli elettroni liberi, hanno costituito gli atomi neutri. La radiazione, quindi, ha iniziato a propagarsi liberamente.
La prima radiazione dell’universo che determinerà il ruolo delle galassie
La prima radiazione dell’universo, fuoriuscita dal plasma primordiale, è chiamata radiazione cosmica di fondo, conosciuta anche come radiazione fossile. Questa reca in sé la prima traccia dell’origine dell’universo, e che in seguito ha dato vita alle prime stelle e alle galassie, tutte sommerse gas neutro. Soltanto dopo un miliardo di anni, l’universo è diventato trasparente, a seguito della ionizzazione del gas.
Questa fase storica è definita epoca della reionizzazione, ed è proprio l’oggetto del nuovo studio effettuato con il telescopio spaziale Webb. Lo studio, pubblicato giusto qualche giorno fa sulla testata The Astrophysical Journal, è stato condotto da un team del Politecnico Federale di Zurigo. Grazie alle immagini catturate dal telescopio, i ricercatori hanno potuto osservare indizi di un’epoca lontanissima.
L’epoca della reionizzazione è avvenuta circa 900 milioni di anni dopo il Big Bang, cioè il passaggio tra il gas opaco che bloccava le radiazioni e le prime luci nell’universo. Al centro di tutto si nota il quasar, il nucleo galattico attivo la cui grande luminosità deriva dall’attrito tra gas e polveri che cadono in un buco nero supermassiccio. Il quasar si trova distante da noi 12,8 miliardi di anni luce e ha aiutato il team a cogliere alcune informazioni sulla composizione e sullo stato del gas.
Grazie alla potenza del telescopio, gli scienziati hanno scoperto che, attorno alle galassie, ci sono delle bolle di gas trasparente, aventi un raggio medio di 2 milioni di anni luce, quindi sono enormi rispetto alle galassie. Sono le bolle di gas accumulatesi nel corso del tempo, durante il processo di reionizzazione. Le galassie, dunque, hanno svolto il ruolo principale nella pulizia dell’universo, le quali, grazie all’attività turbolenta, hanno riscaldato e ionizzato il gas opaco.