Geranio rampicante, così belli non li hai mai avuti: guida alla coltivazione

Viene chiamato geranio edera, il geranio rampicante che si arrampica sui muri, dai rami ricadenti: una piccola guida alla coltivazione.

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Pelargonium haederifolium (Canva) – Orizzontenergia.it

Il Pelargonium haederifolium, originario del sud Africa, viene chiamato geranio rampicante. In realtà, il nome geranio deriva da un equivoco sorto all’epoca del colonialismo inglese, quando la pianta fu introdotta in Europa, dove venne scambiata per una varietà differente di Geranium, per via delle foglie molto simili. Si tratta di una pianta davvero scenografia, elegante, dalle foglie profumate.

Queste sono leggermente arricciate ai bordi, di colore verde acceso, mentre i fiori possono essere singoli, semidoppi o doppi. Adatta per coprire ampi angoli, come parti di giardino, terrazzi o balconi, il geranio edera ha una “forza scenografica” non indifferente. Tra l’altro, è anche una pianta molto resistente alla pioggia. Le colorazioni dei fiori sono numerose, questi possono essere rosa, bianche, lilla, arancioni o rossi, nonché sfumati.

Coltivazione del geranio rampicante, per abbellire balconi e terrazzi

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Pelargonium in vaso sospeso (Canva) – Orizzontenergia.it

Il geranio rampicante è adatto per gli ambienti esterni, meno per quelli interni. È perfetto per decorare terrazzi e balconi, non a caso è una delle piante più scelte per abbellire le classiche baite di montagna. Il terreno in cui coltivare il Pelargonium deve essere ben drenante, magari composto da terra, torba e argilla. Le irrigazioni devono essere regolari e abbondanti, senza provocare ristagni idrici, soprattutto quando la pianta è in fiore.

Durante l’estate si può concimare una volta alla settimana, somministrando un buon fertilizzante a base di potassio. In autunno, quando le temperature scendono sotto i 15 gradi, meglio ripararlo, mettendo i vasi in interno. All’esterno può restare solo nelle zone più calde del territorio, che presentano inverni miti. Tuttavia, il geranio edera può resistere anche a un clima freddo, ma deve essere trattato con le dovute accortezze, quindi coperto da teli antigelo, e messo in un angolo, riparato dai forti venti.

Durante i mesi invernali, si possono praticare le potature, tagliando i rami a un’altezza di 10 centimetri, ed eliminando tutte le foglie ormai morte. Il terreno si deve bagnare pochissimo, senza annaffiare rami e foglie, altrimenti si rischierebbe di generare muffe e funghi. Ogni mese e mezzo si concima, fino all’arrivo della primavera, quando la pianta si risveglia. Anche per questa pianta, la scelta del vaso è fondamentale.

La corretta coltivazione del Pelargonium

coltivazione Pelargonium
Il geranio edera coltivato in finestra (Canva) – Orizzontenergia.it

Meglio coltivarla in vasi abbastanza ampi, per permettere alle radici di crescere forti. Le dimensioni ottimali del vaso sono di circa 50 centimetri, con profondità di almeno 25 centimetri. In un vaso così grande possiamo coltivare un paio di piantine, distanziate a una distanza di 20 l’una dall’altra.

Per quanto riguarda la posizione, il geranio rampicante gradisce una buona illuminazione, con sole diretto durante il mattino e mezz’ombra nelle ore più calde. Si possono effettuare anche delle moltiplicazioni per talee, recidendo e poi interrando i rami più spessi, tagliandoli sopra il terzo nodo ed eliminando le foglie alla base del ramo prelevato.

Bisogna porre attenzione anche alle infestazioni di parassiti, afidi e cocciniglie, ma anche la Licenide, ossia la farfallina del geranio, insetto africano ormai giunto anche in Europa per via dei cambiamenti climatici, che è molto pericoloso. Queste farfalle depositano le uova sotto la pagina della foglia, dopodiché, le larve si nutrono delle foglie stesse, bucandole. L’unico rimedio per sbarazzarsene è ricorrere a buoni insetticidi, recidendo poi i rametti distrutti.