Guerra in Israele, allarme sul prezzo dei carburanti: previsti nuovi aumenti

Lo scoppio della guerra in Israele fa saltare tutti gli accordi tra UE e Medio Oriente per le scorte di gas e petrolio: previsti aumenti sul carburante.

incremento prezzi carburante
Distributore carburante (Canva) – Orizzontenergia.it

Ora che il prezzo del carburante iniziava a scendere, in modo lentissimo ma graduale, ecco che potrebbe schizzare alle stelle nel giro di pochi giorni. Lo scoppio della guerra in Israele fa saltare tutti gli accordi per gli approvvigionamenti di gas e petrolio tra Europa e Medio Oriente, tanto che gli esperti prospettano un inverno rigido, sotto tutti i punti di vista.

L’attacco di Hamas a Israele ha già causato l’impennata del prezzo del Brent, cresciuto a più di 87,5 dollari. Il Ministero delle Imprese riferisce che continua a essere molto alta l’allerta del Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Se il prezzo della benzina, nelle ultime settimane ha registrato una contrazione di 5,3 centesimi, e il diesel una contrazione di 2,3 centesimi di euro, ora le cose potrebbe cambiare.

In arrivo nuovi aumenti sul prezzo del carburante per via della guerra in Israele: cosa aspettarsi

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Rifornimento di benzina (Canva) – Orizzontenergia.it

A seguito dell’incremento delle quotazioni del greggio per via della guerra in Medio Oriente, tremano i mercati. Non bastava la guerra in Ucraina a scatenare una situazione di emergenza, con l’aumento sul prezzo delle materie prime e il blocco di parte del commercio con l’est Europa, ora, a questa, si va a sommare anche la guerra in Israele, con Gaza sotto assedio.

La discesa dei prezzi di benzina e gasolio è durata davvero poco, abbassandosi sotto il limiti psicologico dei 2 euro per litro. Ora, però, potrebbe risalire, e in fretta anche. Le previsioni degli esperti non sono certo positive. Se soltanto venerdì scorso un barile di petrolio Brent veniva scambiato sotto gli 85 dollari, oggi ha già superato gli 87,5 dollari. Naturalmente, se il prezzo del barile del petrolio sale, sale di conseguenza anche il prezzo del carburante alle pompe.

Situazione in bilico: cosa si prospetta per l’autunno e inverno

Siamo ancora sotto la soglia psicologia dei 2 euro al litro, sia benzina che diesel, anche se si potrebbe superare questo limite molto presto, per l’ennesima volta nel giro di pochi mesi. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, avverte che bisogna tenere gli occhi aperti ed essere vigili. Non bisogna far esplodere altre problematiche, data la delicatezza della situazione.

Inoltre, il Ministro afferma che “l’Europa deve trovare il modo per autoalimentarsi, senza essere vincolata con altri paesi”. Insomma, è questo il momento esatto per dare una accelerata alla transizione ecologica, di puntare sulle risorse Green, di autoprodursi energia, senza più essere dipendenti dagli altri. Sarebbe il momento di chiudere definitivamente l’era del petrolio. Facile da dire, meno facile da mettere in pratica.

Tra approvvigionamento energetico, complesso per via della guerra in Ucraina e i blocchi sulla Russia, ora potrebbe scattare la crisi del carburante. Si tratta di un periodo molto delicato, e per gli automobilisti sembra non esserci pace, così per tutte le famiglie italiane ed europee, schiacciati dai rincari praticamente su ogni prodotti in commercio. Nel frattempo, uno strumento valido è la App Pieno+, per controllare in tempo reale i prezzi dei carburanti di tutti i distributori della zona e scegliere quello più conveniente.