Comunità energetiche, nel 2024 nuovi incentivi: cosa cambierà

Comunità energetiche: novità importanti per il 2024 nel nostro Paese. Si prevedono passi in avanti sul fronte delle energie green

Comunità energetiche novità 2024
Comunità energetiche (Orizzontenergia.it)

Il 2024 si prefigura l’anno di svolta per le comunità energetiche. All’orizzonte, infatti, ci sono due grandi novità che sono pronte a rivoluzionare il mercato energetico italiano. La prima è quella che riguarda la fine del mercato tutelato dell’energia, mentre la seconda tira in ballo nuove norme per lo sviluppo della comunità energetiche.

Si tratta del “decreto Cer” (Comunità Energetiche Rinnovabili), firmato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, lo scorso 6 dicembre che al momento è in attesa del parere della Corte dei Conti. Il nuovo quadro normativo, atteso da circa 2 anni dagli operatori del settore, propone due misure molto importanti per lo sviluppo energetico, incentivi e non solo. Vediamo tutto nel dettaglio.

Comunità energetiche: cosa propone il nuovo decreto

Comunità energetiche 2024
Comunità energetiche in Italia (Orizzontenergia.it)

Il decreto Cer si fonda principalmente su due misure che vanno ad incentivare le comunità energetiche. In primis prevede una tariffa agevolata sull’energia rinnovabile che viene prodotta e condivisa all’interno della Comunità per impianti che hanno una potenza pari a cinque Gigawatt complessivi, e un contributo a fondo perduto. L’incentivo, composto da una parte fissa e una variabile in base al prezzo di zona, viene erogato in base alla potenza dell’impianto, se inferiore a 200, tra 200 e 600 o superiore a 600 kWp. A seconda della posizione geografica dell’impianto è previsto poi un supplemento che va da 4€/MWh in più per le regioni del centro e 10€/MWh in più per quelle del Nord Italia.

Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto, invece, viene riservato per i comuni del Bel Paese con meno di 5 mila abitanti per un importo pari al 40% del della spesa sostenuta per realizzare un nuovo impianto che viene messo al servizio della comunità energetica o per rafforzarne uno esistente. Il contributo, entro certi limiti, può essere cumulato con la tariffa incentivante. Gli incentivi previsti arrivano a 5,7 miliardi di cui 2,2 finanziati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Cosa cambierà

Queste novità consentiranno, dunque, di puntare ampiamente sullo sviluppo delle energie rinnovabili consentendo non solo agli operatori del settore di operare in maniera più spedita ma anche ai cittadini di avere un nuovo e rinnovato rapporto con le energie green, promuovendo l’autoconsumo e l’uso di energia da fonti rinnovabili. Un grosso e significativo passo per l’Italia ed il raggiungimento degli obiettivi 2030 imposti dell’Europa.