CER e progettazione energetica: come le comunità rinnovabili cambiano le regole del gioco

Il panorama energetico italiano sta vivendo una trasformazione epocale con l’avvento delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), un modello innovativo che promette di ridisegnare completamente le dinamiche di produzione, distribuzione e consumo dell’energia.

Transizione energetica obiettivi 2023 2030

Con 5,7 miliardi di euro stanziati dal Decreto CER e l’obiettivo di raggiungere 5 GW di potenza installata, le comunità energetiche rappresentano non solo un’opportunità economica senza precedenti, ma anche una sfida progettuale che richiede competenze tecniche all’avanguardia e una visione sistemica del futuro energetico.

Per i progettisti e i gestori dell’energia, questo cambiamento di paradigma significa ripensare radicalmente approcci consolidati, abbracciando tecnologie smart, intelligenza artificiale e modelli di business collaborativi che mettono al centro la condivisione e la sostenibilità.

 

Cosa sono le CER e perché stanno rivoluzionando il settore energetico

Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano un’evoluzione radicale nel modo di concepire la produzione e il consumo di energia, configurandosi come soggetti giuridici autonomi basati sulla partecipazione volontaria di cittadini, PMI, enti locali e amministrazioni comunali che condividono l’obiettivo di produrre e utilizzare collettivamente energia pulita.

Il cuore innovativo delle CER risiede nel concetto di condivisione virtuale dell’energia: i membri della comunità, che possono assumere il ruolo di prosumer (produttori-consumatori), consumer (semplici consumatori) o producer (produttori puri), beneficiano dell’energia rinnovabile prodotta localmente attraverso la rete di distribuzione nazionale, creando un ecosistema energetico distribuito e resiliente.

L’impatto rivoluzionario si manifesta attraverso benefici economici tangibili – con risparmi in bolletta stimati tra il 20-25% e una tariffa incentivante che varia da 0,06 a 0,12 €/kWh per 20 anni – ma anche attraverso vantaggi ambientali e sociali, come la riduzione delle emissioni di CO2 e il contrasto alla povertà energetica.

La normativa italiana, con il D.M. 414/2023 entrato in vigore il 24 gennaio 2024, ha definitivamente aperto le porte a questa rivoluzione, estendendo nel 2025 la platea dei comuni eleggibili da 5.000 a 30.000 abitanti e introducendo l’innovativo concetto di autoconsumo a distanza, che permette ai membri di condividere energia anche se non si trovano nello stesso edificio o comune.

 

Le sfide tecniche nella progettazione di una comunità energetica rinnovabile

La progettazione di una CER efficiente richiede il superamento di barriere tecniche significative che vanno ben oltre la semplice installazione di impianti fotovoltaici, coinvolgendo aspetti di dimensionamento ottimale, integrazione con la rete esistente e gestione dei flussi energetici in tempo reale.

Una delle criticità principali riguarda il vincolo del 55% di energia condivisa: superata questa soglia, gli incentivi non possono essere destinati alle imprese, creando la necessità di un bilanciamento dinamico tra produzione e consumo che richiede sofisticati sistemi di monitoraggio e algoritmi predittivi per ottimizzare la distribuzione dell’energia all’interno della comunità.

La complessità aumenta esponenzialmente quando si integrano fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico – come eolico, biomasse o mini-idroelettrico – richiedendo competenze multidisciplinari e l’utilizzo di piattaforme di gestione avanzate capaci di orchestrare sistemi eterogenei e garantire la massima efficienza energetica possibile.

Dal punto di vista tecnico-amministrativo, i progettisti devono affrontare la sfida dell’interoperabilità con i sistemi GSE, gestendo la complessità dell’inoltro dei dati di consumo dai contatori elettronici alle piattaforme di gestione CER, mentre sul fronte autorizzativo devono navigare tra normative regionali differenziate e procedure burocratiche ancora in fase di standardizzazione.

 

Tecnologie smart e piattaforme digitali: gli strumenti che cambiano il gioco

L’evoluzione tecnologica sta trasformando le CER da semplici aggregazioni di impianti rinnovabili in ecosistemi energetici intelligenti, dove Intelligenza Artificiale, IoT e Machine Learning ottimizzano in tempo reale produzione, accumulo e distribuzione dell’energia condivisa.

Le piattaforme digitali di nuova generazione come ROSE Energy Community, Contact Pro CER e MyCER integrano moduli di Intelligent Energy Management che analizzano pattern di consumo, condizioni meteorologiche e prezzi dell’energia per suggerire comportamenti virtuosi ai membri della comunità attraverso app mobile e sistemi di gamification che rendono l’esperienza coinvolgente e gratificante.

L’implementazione di smart grid locali abilitate da sensori IoT permette una gestione granulare dei flussi energetici, con sistemi di termoregolazione evoluti capaci di ridurre i consumi tra il 15% e il 40%, mentre algoritmi di AI predicono picchi di domanda e ottimizzano l’utilizzo dei sistemi di accumulo per massimizzare l’autoconsumo collettivo.

La vera rivoluzione tecnologica risiede nella capacità di queste piattaforme di democratizzare la gestione energetica: attraverso dashboard intuitive e notifiche real-time, anche utenti non tecnici possono comprendere il proprio impatto energetico, partecipare attivamente alle decisioni della comunità e visualizzare in tempo reale i benefici economici e ambientali generati, con calcoli automatici della CO2 risparmiata e degli incentivi maturati.

 

Dalla teoria alla pratica: modelli di business e prospettive future per progettisti e gestori

Il panorama delle CER italiane mostra un mercato in rapida evoluzione con 46 comunità già operative e oltre 123 progetti in fase di sviluppo, dove il 58% vede gli enti pubblici come promotori principali, creando opportunità concrete per professionisti specializzati nella progettazione e gestione di questi sistemi complessi.

I modelli di business emergenti spaziano dalle partnership pubblico-private, dove aziende specializzate forniscono tecnologia e know-how a comuni sotto i 5.000 abitanti per accedere al contributo PNRR del 40%, fino a schemi innovativi di Energy-as-a-Service dove il gestore della CER si occupa dell’intera filiera, dalla progettazione alla ripartizione degli incentivi.

Le prospettive future indicano una crescita esponenziale del settore, con il MASE che punta a migliaia di CER entro il 2027, creando un mercato potenziale per servizi di consulenza specializzata, sviluppo software, manutenzione predittiva e ottimizzazione continua attraverso tecnologie emergenti come blockchain per la certificazione dell’energia verde e digital twin per la simulazione di scenari complessi.

Per i professionisti del settore, acquisire competenze specifiche sulle CER diventa strategico: dalla conoscenza approfondita del quadro normativo alla padronanza delle tecnologie digitali, passando per la capacità di orchestrare stakeholder diversi e gestire la complessità tecnico-economica di questi progetti innovativi – competenze che possono essere sviluppate attraverso percorsi formativi specializzati come il corso CER di Pedago, azienda che ringraziamo per le preziose informazioni che ci hanno aiutato a scrivere l’articolo di oggi, che fornisce gli strumenti necessari per diventare protagonisti di questa rivoluzione energetica.

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