I rimedi per combattere la stanchezza in maniera del tutto naturale, come faceva un tempo nostra nonna.
La stanchezza è diventata quasi una compagna silenziosa delle nostre giornate: ci accompagna al risveglio, dopo pranzo, durante le ore di lavoro o nei momenti in cui vorremmo solo goderci un po’ di tranquillità. Spesso la accettiamo come inevitabile, ma non sempre lo è: nella maggior parte dei casi la fatica è legata a semplici abitudini quotidiane, come alimentazione, sonno, stress, mancanza di movimento.

Basta poco, insomma, per invertire la rotta, a pensarci bene, molte delle soluzioni che la scienza consiglia oggi non sono poi così diverse dai rimedi che usavano le nostre nonne. Il primo segreto è a tavola: bisogna mangiare poco e spesso, evitando lunghi digiuni seguiti da grandi pasti. Anche la nonna, in fondo, lo sapeva bene: ti metteva sempre qualcosa sotto i denti, un frutto, una fetta di pane con un filo d’olio, una tazza di latte a metà pomeriggio.
Allenare corpo e mente con i rimedi della nonna
In sostanza, mantenere un apporto costante di energia durante la giornata aiuta a evitare i cali improvvisi e quella sensazione di vuoto che spesso scambiamo per stanchezza. La regolarità nei pasti, l’attenzione ai cibi freschi e semplici, l’arte di non esagerare: un rimedio antico che funziona ancora oggi. Le nostre nonne le conoscevano bene le regole per vivere meglio, segreti esplosivi che se seguiti, funzionano ancora molto bene.

Anche il corpo, come la mente, ha bisogno di movimento e lo conferma la scienza moderna, sottolineando come un’attività fisica regolare, anche leggera, riduce la sensazione di affaticamento nel lungo periodo. Basta una camminata di quindici minuti per riattivare la circolazione e liberare energia. Le nostre nonne non conoscevano sicuramente il senso delle parole jogging o fitness, ma sapevano bene che non si poteva stare fermi: un giro nell’orto, le scale su e giù, un po’ di pulizie di casa e si tenevano attive.
Perché riposare bene è fondamentale contro la stanchezza e cosa facevano le nostre nonne
Il riposo, poi, è la base di tutto, perché dormire bene significa dare al corpo il tempo di rigenerarsi, dovete quindi mantenere orari regolari, evitare schermi luminosi prima di dormire e concedervi un momento di relax serale. Le nostre nonne avevano abitudini nonn tanto diverse, come spegnere le luci presto, chiacchierare poco prima di andare a letto, leggere qualcosa di leggero o bere una camomilla, gesti semplici che aiutano il cervello a rallentare e ad accogliere il sonno nel modo giusto.

All’alcol, il tabacco o un caffé addirittura dopo cena, fate come nonna che non conosceva queste abitudini malsane e preferiva una tisana calda, la già citata camomilla, un bicchiere d’acqua tiepida prima di dormire. Anche l’idratazione, spesso trascurata, è fondamentale: bere a sufficienza durante il giorno previene la spossatezza e aiuta la concentrazione. Infine, il fattore stress: le nostre nonne non lo conoscevano, perché conoscevano bene il valore delle pause e del non pensare tutto insieme.





