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Animali

L’ENPA lancia il disperato appello: “Interveniamo per fermare la strage”

L’ENPA ha lanciato l’allarme, una situazione incresciosa si sta abbattendo sulla regione e che mette in pericolo la biodiversità. Occorre intervenire prima che sia troppo tardi.

Napoli, scatto panoramico (Pixabay)

La biodiversità è un tema abbastanza delicato e che merita di essere trattato adeguatamente. Purtroppo ancora oggi si assistono a scene abominevoli dove a farne le spese sono proprio gli animali e quasi sempre per mano dell’uomo, essere egoista per eccellenza. Ma non è sempre così, per fortuna negli anni sono proliferati i volontari che sposano la causa e si fanno portavoce di un movimento per tutelare gli animali, tra questi l’ENPA.

L’Ente Nazionale Protezione Animali infatti è formato da volontari che monitorano la situazione nazionale ed un allarme è scattato con riferimento ad una specie animale che rischia l’estinzione. Numerosi gli esemplari trovati morti lungo le spiagge della Campania, a Napoli precisamente. Ecco che l’ente si è prodigato per sensibilizzare i cittadini e contrastare questo triste fenomeno.

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I volontari dell’ENPA lanciano l’allarme: qual è la specie in pericolo?

Caretta Caretta (Pixabay)

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In Campania si è assistita ad una vera e propria strage di tartarughine, le caretta caretta. A Napoli infatti sono stati trovati solo a gennaio 15 esemplari morti, una cifra che in realtà nasconde un maggior numero di decessi. La scorsa estate in regione sono nate quasi 3 mila tartarughine, un boom di nidi – 57 quelli accertati solo in Campania – che aveva fatto ben sperare.

Ma l’inverno ha ribaltato la situazione: le temperature rigide indeboliscono questa specie e ne determina la morte. Situazione pericolosa anche in mare dove vengono pescate accidentalmente e poi rigettate in acqua; un’azione che suggeriscono gli esperti errata in quanto la tartaruga potrebbe poi trovare la morte successivamente per embolia a causa della permanenza in rete dei pescatori o per aver inghiottito della plastica.

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“Chiediamo ai pescatori di non rigettarle subito in mare nel caso le rinvenissero nelle reti… vanno allertate le autorità, a cominciare dalla Capitaneria di Porto o dai centri di riferimento regionali” questo quanto suggerito dall’Area Marina Protetta della Campania per arginare questa difficile situazione.

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.

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