Spreco alimentare, gli italiani sotto torchio. I dati sono catastrofici, mai visto nulla di simile

Aumenta lo spreco alimentare degli italiani. I dati, infatti, relativi all’anno 2021 sono davvero sconcertanti. 

Spreco alimentare (Pinterest)
Spreco alimentare (Pinterest)

Le ricerche sullo spreco alimentare sono tante, ma, nonostante le continue indagini, non si riesce ancora a dare una realtà definitiva all’argomento. Ovvero, si fa fatica a quantificarlo in maniera concreta. Lo spreco dei prodotti alimentari si riferisce alla diminuzione del cibo sia in merito alla quantità, ma anche alla qualità, e viene incrementato sia da coloro che lavorano nel settore agroalimentare, sia da noi consumatori. Spesso buttiamo parti di alimenti, come la buccia dei frutti, senza sapere che in realtà sono ricche di nutrienti, e possiamo utilizzarle per altri scopi, nel giardinaggio, ad esempio. Quasi ogni anno, più di un terzo di tutto il cibo prodotto, viene sprecato. Dobbiamo capire in che modo incidono le nostre azioni. Scopriamo insieme i dati sul caso.

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Attenzione alle nostre abitudini, spreco alimentare in aumento

Spreco alimentare (Pinterest)
Spreco alimentare (Pinterest)

Il 2021 segna un nuovo aumento di alimenti buttati nei rifiuti. Nuovo perché con il periodo del lockdown e, quindi durante il primo anno di pandemia, con gli italiani chiusi nelle case, gli sprechi non avevano subito nessun aumento, anzi. Ma, ora con la fase di ripresa che ci vede uscire sempre di più, i dati mostrano una minor attenzione allo spreco.

Circa il 15% in più di alimenti che, solo durante il 2021 sono stati gettati, sprecandone l’utilità e l’importanza. In particolare, questa situazione riguarda per di più beni di prima necessità, come il pane, la frutta e la verdura, prodotti di facile reperibilità e quindi sacrificabili.

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Cibi sacrificabili perché non si considera l’insieme delle risorse e dei costi, e quindi dei conseguenti danni all’ambiente, necessari alla loro produzione. Una perdita non quantificabile dal punto di vista morale e salutare sia per noi che per la terra. Waste Watcher International, in occasione della nona Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ha diffuso dei dati.

Il 5 febbraio si è celebrata questa giornata nazionale e il report “Il caso Italia 2022” presentato, ha evidenziato la media di 595,6 grammi di cibo sprecato a settimana, che in un anno corrispondono a 30,956kg. Ben il 15% in più rispetto ai dati precedenti che vedevano solo 529gr di cibo che ogni settimana veniva gettato.

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In termini di costi, il cibo non utilizzato presente nelle nostre case equivale a 7,37 miliardi di euro, mentre quello finito tra i rifiuti finora corrisponde a 1 milione e 866mila tonnellate. Ma di quali alimenti parliamo? Il 27% degli alimenti sprecati, si riferisce alla frutta fresca, insieme ad ortaggi per condimenti, come cipolla e aglio, con il 17%; seguono pane e verdure con il 16%.

Le motivazioni di tali comportamenti è possibile ritrovarle in tre cattive abitudini che sviluppiamo nella nostra quotidianità. Il 47% degli italiani afferma che il motivo del proprio spreco alimentare equivale alla dimenticanza della presenza del cibo comprato. Il 46%, invece, dà la colpa al prodotto stesso, non fresco al momento dell’acquisto e quindi facilmente deteriorabili.

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Il 30%, in ultimo, giustifica lo spreco con l’incapacità di saper acquistare il quantitativo corretto di cibo necessario al nucleo familiare. La soluzione a questa problematica, potrebbe essere solo una maggior conoscenza culturale dell’argomento. Imparare delle corrette abitudini per eliminare quelle sbagliate, basta fare poco nel nostro piccolo per poter aiutare in grande l’intero pianeta.