Come si fanno i bisogni nello spazio? La risposta degli astronauti

Vi siete mai chiesti come si fanno i bisogni nello spazio? Non ve lo immaginerete mai! Ecco la risposta degli astronauti.

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Spazio – foto da Pixabay

Una delle domande che la gente si pone più spesso riguardo la vita di un astronauta è la seguente: “come si fanno i bisogni nello spazio?”.

In effetti, nello spazio, o meglio, nella Stazione Spaziale Internazionale, non esistono dei veri e propri bagni, motivo per cui questa domanda è più che lecita.

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Fare i bisogni in queste condizioni non così semplice ed alcuni astronauti hanno pensato bene di spiegare anche a noi “Terrestri” come funziona il WC della Stazione Spaziale Internazionale.

Come si fanno i bisogni nello spazio: la spiegazione degli astronauti

astronauta nello spazio
astronauta nello spazio – Foto da Pixabay

Per fare i propri bisogni nello spazio, anche gli astronauti utilizzano delle sottospecie di WC. Non sono però dei WC classici come quelli che conosciamo noi, ma si tratta di sistemi più complessi e compatti.

A spiegare il loro funzionamento ci ha pensato Samantha Cristoforetti, l’orgoglio italiano che può vantare di essere la prima donna nell’equipe dell’Agenzia Spaziale Europea, oltre ad essere la donna europea ad essere stata più tempo nello spazio in un volo singolo.

Data la sua esperienza e la sua notorietà la nota astronauta ha pensato di rispondere ad alcune delle più note domande sul mondo degli astronauti, tra cui appunto, quella sul come fare i propri bisogni quando si è lassù tra le stelle ed i pianeti.

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L’astronauta ha spiegato come il sistema per fare i bisogni sia in realtà abbastanza complesso. Si tratta di una piccola zona sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove si trova un meccanismo per i “rifiuti liquidi e solidi”.

Il dispositivo per i rifiuti liquidi in sostanza è formato da un tubo, alla cui fine è presente un imbuto dotato di tappo. All’interno del tubo è presente un ventilatore che si può accendere tramite una manopola.

Accendendo il ventilatore, si crea una aspirazione che permette di fare pipì senza che questa venga dispersa. Questa quindi finirà in un dispositivo di filtraggio di alto livello, presente sotto il pavimento della stazione.

Questo complesso sistema di filtraggio, farà in modo di riciclare completamente la pipì che, dopo tutta la durata del processo, sarà trasformata in acqua potabile.

Per i rifiuti solidi, invece, esiste un sistema a parte sempre situato in questa zona della stazione spaziale. Consiste in un contenitore metallico collegato ad uno sportellino quadrato che si apre, in modo da potersi sedere sopra.

Una volta aperto questo sportellino, si troverà un foro che collega la superficie ad un contenitore, dove andranno a finire i rifiuti solidi. Per una questione di igiene, i rifiuti non finiscono tutti insieme indistintamente nel contenitore.

Alla base del foro, infatti, chi deve utilizzare il “bagno”, dovrà inserire una apposita bustina nel quale finiranno i propri bisogni. Una volta terminato, il sacchetto dovrò essere richiuso per poi essere buttato nel contenitore.

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Sul contenitore metallico solitamente c’è scritto un numero, che indica i giorni passati dall’inizio dell’anno. Il contenitore va infatti svuotato ogni 10 giorni, quindi se sul contenitore c’è scritto 41, al giorno 51, il contenitore andrà cambiato.