Crisi ambientale, la situazione ci sta sfuggendo di mano. Il report che fa riflettere

La crisi ambientale è sempre più grave. La situazione ci sta decisamente suggendo di mano ed il report è da paura.

cartello co2 emergenza climatica
Emissioni di CO2 – Foto da Pixabay

Negli ultimi anni, l’argomento più letto sulle principali testate giornalistiche riguarda la crisi ambientale.

Da anni i report dell’emergenza climatica sono in continua crescita ed i risultati sono tutt’altro che confortanti.

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Secondo questi report realizzati da agenzie governative come la NASA, l’USGS e la NOAA, a causa del cambiamento climatico entro 30 anni il livello del mare potrebbe innalzarsi di ben 30 cm, una cifra enorme che causerebbe tantissimi danni al pianeta.

Un innalzamento del genere non comporterebbe solo maggiore acqua presente sul pianeta, ma comporterebbe continue inondazioni e altre conseguenze catastrofiche.

Le conseguenze dell’innalzamento del livello del mare

cartello protesta emergenza climatica
Emergenza climatica – Foto da Pixabay

Non è una novità che il livello del mare si stia alzando. Succede già da anni a causa delle sempre maggiori emissioni di CO2 che causano lo scioglimento dei ghiacciai.

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Ciò che è disarmante è la velocità con cui il livello del mare sta continuando ad alzarsi, arrivano a salire di 1 cm all’anno nei prossimi 30 anni. Tornare indietro non è possibile, ma l’essere umano può solo cercare di salvare il salvabile.

Questo innalzamento del livello del mare provocherà quasi certamente una frequenza maggiore di inondazioni che già oggi causano diverse vittime, per via dei luoghi che non sono pronti a tali catastrofi naturali.

Da considerare il sempre maggiore effetto serra che aumenterà a dismisura le temperature, causando uno sbalzo termico che danneggerà flora e fauna di tutto il pianeta.

Gli inverni e le estati a cui siamo abituati non saranno più gli stessi, molto probabilmente le colture saranno colpite da questi sbalzi e ciò si ripercuoterà inevitabilmente anche sull’essere umano.

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Da considerare poi il danno alle zone costiere caratterizzata da un’alta densità abitativa. Molto probabilmente queste saranno le zone più colpite dalle inondazioni e delle più frequenti tempeste.