Caro carburanti, perché i prezzi sono alle stelle. Non è solo la guerra russo-ucraina, la verità è un’altra

Il caro carburanti ha portato il costo alla stelle! Ma perchè i prezzi sono così alti? Non dipende solo dalla situazione tra Russia ed Ucraina.

distributore benzina diesel caro
Distributore di carburante – Foto da Pixabay

Negli ultimi giorni l’intero paese ha assistito ad un aumento generale e senza precedenti del costo del carburante. Che sia benzina o diesel, il prezzo al litro del carburante da qualche giorno non scende sotto ai 2 euro.

Questo prezzo, decisamente sopra la media, ha sconvolto milioni di italiani che si sono ritrovati spiazzati davanti ad un cambiamento del genere così repentino.

E’ corsa alla ricerca del distributore dal prezzo migliore, ma purtroppo la situazione è generale in tutta Italia, tralasciando qualche distributore di benzina ai confini.

Ma a cosa è dovuto questo caro carburanti? I fattori a concorrere a questo rialzo esagerato sono diversi. Il primo pensiero va sicuramente alla situazione tra Russia ed Ucraina, ma non si tratta solo di questo. Scopriamo nel dettaglio i motivi dietro a questo rincaro.

Perchè il prezzo del carburante è alle stelle?

rifornimento auto caro carburante
Rifornimento del carburante – Foto da Pexels

Sembra impossibile ormai riuscire a trovare un distributore con costo della benzina minore dei 2 euro. Ad influire sul prezzo complessivo è principalmente il costo della materia prima.

La materia prima, comune sia al diesel che alla benzina, è il petrolio estratto nel Mare del Nord, che ormai ha raggiunto vette inimmaginabili, con un costo di 127 dollari a barile.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —-> L’alternativa ai carburanti impazza sul web. In molti l’hanno fatto, questi sono i risultati

Certo, la situazione attuale tra Russia ed Ucraina non ha aiutato, anzi ha peggiorato in maniera determinante la situazione carburante.

A causa di una guerra, il prezzo di un barile potrebbe anche raggiungere i 150 dollari per via di un embargo delle esportazioni da parte della Russia.

La Russia è uno dei maggiori produttori di petrolio ed un embargo porterebbe a conseguenze disastrose che causerebbero un rialzo maggiore del prezzo del greggio.

Da considerare poi la decisione dell’Opec+, il cartello dei paesi produttori che dopo la situazione economica mondiale causata dalla pandemia ha deciso di aumentare la produzione di greggio fino ad un tetto massimo di 400.000 barili al mese.

Non si tratta di una quota elevata, motivo per cui, data la sempre più elevata richiesta di carburante, questa decisione ha concorso all’aumento dei costi.

Un altro fattore da considerare è anche il costo di estrazione e la distribuzione. In Italia, infatti, ciò che pesa maggiormente sul prezzo totale del carburante sono proprio le accise e l’IVA, molto più care rispetto a quelle di altri paesi che infatti mostrano prezzi decisamente più calmierati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —-> Conflitto in Ucraina: gravi ripercussioni sul mondo. Sono ore cruciali, vicino il punto di non ritorno

Basta fare un salto oltre confine per trovare distributori con costi sotto i 2 euro al litro. L’Italia è infatti il secondo paese per il peso fiscale sul costo totale del carburante, che raggiunge circa il 59%, un peso decisamente non indifferente.