L’Ue lo fa senza pensarci: un atto doveroso per l’Italia, ora potrebbe cambiare qualcosa

Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli in dialogo con Coldiretti: incentivi sostanziosi all’industria agroalimentare. In arrivo 200.000 ettari di terreno coltivato a mais e grano. 

Ue Italia agricoltura mais
Campo di mais (Foto di Glenn Carstens-Peters da Pixabay)

L’offensiva armata mossa dalla Russia ai danni dell’Ucraina continua ad occupare le flash news di quotidiani e arene d’informazione da più di un mese. Moltissime le ripercussioni sul sistema economico di cui abbiamo certamente sentito parlare. Dal campo energetico al campo agricolo, la crisi in est-europa rappresenta lo sconvolgimento degli equilibri socioeconomici dell’Europa e del Medio Oriente.

L’Ucraina in particolare perde 1/3 dei propri territori coltivati per la guerra. Non più granaio d’Europa ma campo disseminato di mine quindi. L’Ucraina vede ridotta la produzione cerealicola e la Russia è impossibilitata nell’export di fertilizzanti. Le ripercussioni di questa crisi rivestono capillarmente l’Europa: ma come reagisce l’Italia?

L’Italia rimpolpa le filiere industriali dell’agricoltura

Ue Italia agricoltura cereali
Spighe di grano (Foto di CANDICE CANDICE da Pixabay)

È  di quest’ultima settimana il vertice di Coldiretti con il Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli. Arriva dall’Europa il via libera alla semina di mais e grano per circa 200.000 ettari di terreno. L’obiettivo è quello di ridurre la dipendenza dell’Europa dai granai dell’est. Aumentano le coltivazioni di mais destinato agli allevamenti e quelle di grano duro e tenero per pasta e panificazione.

L’Italia accoglie parte dei 4 milioni stanziati dall’Ue per rilanciare il settore agroalimentare e domare l’inflazione sui beni primari già diventata insostenibile. Coldiretti parla di un incremento della produzione agricola distribuito più o menno equamente lungo tutta la penisola. In Campania si stimano 10.500 ettari coltivati in più, in Lombardia 11.000, in Veneto 12.300 ettari, in Piemonte 17.544 e in Emilia-Romagna 20.200.

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L’intervento della Commissione Ue, dichiara Coldiretti, consentirà una crescita in termini produttivi di circa 15.000 di quintali di derrate agricole. I finanziamenti rappresentano un investimento strutturale anche per la bonifica di quei terreni agricoli lasciati incolti per la scarsa produttività. I fondi verranno in parte impiegati nella costruzione di nuovi impianti idrici per i terreni piegati dalla siccità.

Parlando di cifre concrete il sostegno finanziario destinato agli agricoltori italiani più colpiti dalla crisi in Ucraina ammonterà a 48,116 milioni di euro. Ma vediamo quali sono i punti nevralgici del piano anti-crisi stilato dalla Commissione Europea.

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Spicca fra tutti la deroga temporanea sugli stock di approvvigionamento agricolo per consentire la ripresa della produzione delle colture piegate dall’incuria o l’improduttività. Rimane tuttavia invariato il tasso di pagamento a carico degli agricoltori per l’inverdimento dei terreni.

Verranno accolte le richieste di anticipo sui pagamenti diretti e caldeggiate le misure di bonifica e sviluppo del terreno rurale. I requisiti di importazione per i mangimi animali conoscono inoltre una maggiore flessibilità per il tempo necessario alla riduzione della pressione della domanda di mercato. Tutte le misure saranno esecutive a partire dal 16 ottobre 2022.