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L’Italia torna alla fiera del libro di Londra. Il mercato britannico stravince nel campo dell’editoria

Fiera del libro di Londra, l’Italia si presenta con i suoi libri per lanciarli sul mercato britannico: l’editoria finalmente riparte alla grande.

Acquisto di libri alla fiera (Pixabay)

Fiera del libro di Londra, l’Italia si presenta con i suoi libri per lanciarli sul mercato britannico: l’editoria finalmente riparte alla grande. Dopo un lungo periodo di stop, causato dall’esplosione della pandemia e al prolungamento dell’emergenza sanitaria, la situazione si sta normalizzando in tutto il mondo. I mercati sono ripartiti, in particolare quello dell’editoria, e tante fiere sono state nuovamente messe in piedi. Tra le più importanti c’è quella di Londra.

Londra torna protagonista dell’editoria con la London Book Fair, la fiera del libro, con i suoi quasi 2 mila espositori e migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Nel centro di Kensington, nel complesso storico di Olympia, dove un tempo si teneva la fiera vittoriana, l’Italia tenta il colpaccio, proponendo i suoi libri più importanti. Sono quasi 20 gli editori italiani partecipanti, tra i giganti dell’editoria nostrana. Italia, Germania e Francia si fronteggiano cercando di prendersi la maggior parte di mercato.

Fiera del libro di Londra: la cultura non si ferma

Ragazzi che leggono davanti allo stand di libri (Pixabay)

Attorno all’editoria italiana c’è molto interesse da parte dell’estero. I libri italiani sono considerati di qualità, dalla prosa alla ricerca grafica. Nonostante ciò, il mercato italiano nel mondo è ancora limitato, per questo motivo, le case editrici più grandi si stanno mobilitando per spingere i propri autori. I libri italiani devono essere tradotti in tutto il mondo. Alla fiera, gli editori cercheranno di vendere i diritti all’estero, dando una scossa alla cultura italiana e diffondendola ovunque. Si tratta di una pratica che potrà garantire grandi introiti per l’editoria italiana, quasi a costo zero.

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Una mossa che il mercato britannico e statunitense conoscono bene, esportando ovunque i propri prodotti. Noi siamo ancora indietro, da questo punto di vista, ancora molto provinciali, ma è giunto il momento di provarci davvero. I grandi editori italiani approdati sul Tamigi cercano di promuovere popolari scrittori, alcuni sono già famosi in Inghilterra, altri ancora devono farsi un nome fuori dai confini italiani. Il Regno Unito è un mercato fondamentale per l’editoria, e non solo. Nonostante la Brexit, tutti ne vogliono far parte, perché sanno che è una vetrina importantissima.

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Quello inglese, è il quarto mercato editoriale più importante al mondo, dopo gli Stati Uniti, la Cina e la Germania. L’Inghilterra è da sempre un Paese attento alla cultura, ne produce tanta e tanta ne esporta. Durante la pandemia, ad esempio, al posto di frenare, il mercato di libri inglesi ha subito addirittura un incremento, con più di 200 milioni di libri venduti e un fatturato di 6 miliardi di sterline. La UK è ovviamente avvantaggiata per l’esportazione estera, un vantaggio dato dall’universalità della lingua inglese, ma anche per via della forte legge sul copyright. Insomma, l’industria britannica è in forma smagliante, l’Italia non deve lasciarsi sfuggire l’occasione per rafforzare il suo export.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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