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La pianta dalle innumerevoli risorse erboristiche. Da lei si ricava un famoso liquore

Una pianta che cresce in montagna dalle potenti proprietà erboristiche: da questa si ricava un famoso liquore. Di cosa parliamo?

Fiore alpino Genziana (Pixabay)

Una pianta che cresce in montagna dalle potenti proprietà erboristiche: da questa si ricava un famoso liquore. Di cosa parliamo? Appartenente alla vastissima famiglia delle Gentianaceae, che comprende circa 400 specie, la genziana è tra fiori più usati in fitoterapia. Il suo habitat è l’arco alpino ma cresce anche nelle zone montuose dell’America, dell’Africa e dell’Australia.

Fiorisce in estate, su terreni acidi e ricchi di humus. Le sue proprietà medicinali sono note sin dai tempi antichi, tanto che lo storico latino Plinio il Vecchio racconta l’origine del nome. Deriva da Genzio, re dell’Illiria, vissuto nel secondo secolo avanti Cristo. Sin da allora, la ganziana viene impiegata come pianta medicinale e la sua radice usata per la preparazione di liquori tonici.

Liquore tonico e risorsa erboristica: la genziana

Genziana, fiore di montagna (Pixabay

Nel corso dei millenni, i liquori derivati dalla genziana sono diventati sempre più numerosi. Si usano soprattutto come amari, digestivi e aperitivi. Le radici con cui preparare le bevande s raccolgono in autunno. Come accennato, la genziana è un vero portento digestivo, perché aumenta la secrezione dello stomaco e l’attività gastrica. Si usa anche per trattare l’anoressia e la disappetenza dei bambini.

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Questo perché si tratta di una pianta che stimola l’appetito e che combatte la sensazione di pienezza e di gonfiore. Il suo gusto molto amaro stimola i ricettori del gusto e incrementa la secrezione dei succhi gastrici. Ha proprietà toniche, bere una tisana calda è un’ottima abitudine per stare in salute e per migliorare le funzionalità dello stomaco. Inoltre, è un buon antiossidante e antibatterico.

Fino a qualche tempo fa, non a caso, l’estratto di genziana si usava per combattere a malaria. Per contrastare i vari disturbi digestivi, la dose giornaliera consigliata è di 2/4 grammi. Nelle medicina omeopatica, la genziana si usa in varie forme, come tintura madre, polvere o gocce. È utile anche per guarire le coliche intestinali e la flatulenza. Ma gli effetti collaterali?

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Le controindicazioni sono poche, ma ci sono, come ad esempio crampi allo stomaco e acidità gastrica. Per questo motivo si sconsiglia il suo utilizzo in caso di ulcera peptica, ernia iatale, gastrite, ma anche durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre, meglio non usare la genziana se si stanno assumendo farmaci, questo perché i composti potrebbero fare reazione. Al massimo, un bel bicchierino di amaro come aperitivo, oppure come digestivo, è un bel toccasana per il corpo.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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