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La crema solare danneggia le alghe del mare. Uno studio spiega l’impatto sull’ambiente delle lozioni estive

Uno studio ha rivelato come la crema solare stia danneggiando le alghe del mare. Come possiamo evitare di rovinare l’ecosistema marino?

Crema protettiva (Foto di Karolina Grabowska da Pexels)

L’estate è alle porte ma già in tanti andranno al mare in primavera, non appena la giornate diventeranno più calde. Proteggersi dai raggi UV è fondamentale ma uno studio ha rivelato come la crema solare stia danneggiando le alghe del mare. In particolare, una specie importante per l’ecosistema marino, è davvero a rischio.

La compriamo ogni anno e ne scegliamo la protezione più adatta al nostro tipo di pelle. La protezione solare è infatti necessaria durante l’esposizione al sole per evitare scottature e danni più gravi. E’ noto infatti come l’esposizione ai raggi del sole, senza alcun tipo di protezione, possa aumentare il rischio di melanoma.

Se da un lato è necessario proteggersi, dall’altro però stiamo rovinando l’ecosistema. Uno studio infatti ha reso noto un dato a dir poco allarmante che bisognerebbe attenzionare. I prodotti utilizzati per filtrare i raggi solari sono pericolosi per l’ambiente marino. Ma cosa fare per evitare di peggiorare la situazione?

La crema solare danneggia le alghe del mare. Lo studio

Alghe marine (Foto di Kindel Media da Pexels)

Pubblicato sul Marine Pollution Bulletin, lo studio di cui stiamo parlando ha dimostrato come i prodotti usati per proteggerci si riversino nel sistema marino e danneggiano le specie. A registrare maggiori danni sono soprattutto le alghe, note come steli della Poseidonia.

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La vegetazione del Mediterraneo quindi sarebbe in sofferenza e ciò dipenderebbe dalle abitudini scorrette da parte dei bagnanti. Stando a quanto dichiarato dai ricercatori, non è ancora possibile accertare in termini numerici gli effetti di queste cattive abitudine ma i danni potrebbero essere gravi. Le alghe potrebbero perdere la loro capacità di fotosintesi e produzione.

Una soluzione definitiva non è ancora stata scoperta ma, come sempre, ognuno può fare la differenza. Infatti, questo fenomeno non implica un invito a non proteggersi dal sole ma a farlo cercando di ridurre l’impatto sull’ambiente che ci circonda.

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Una pratica corretta e che tutti dovremmo quindi attuare è quella di spalmare la protezione sul corpo ed attendere almeno 30 minuti prima di tuffarsi in acqua. In questo modo, il prodotto sarà ben assorbito dalla pelle e non verrà rilasciato in mare. Proteggersi e rispettare l’ambiente è possibile.