Il più grande divieto del mondo. L’UE ci sta pensando, la situazione è troppo precaria

La UE sta pensando di mettere in atto il più grande divieto al mondo, la situazione è talmente precaria da dover mettere al bando migliaia di sostanze tossiche.

restrizioni UE sostanze chimiche
Sostanza chimica ai raggi UV (Pixabay)

La UE sta pensando di mettere in atto il più grande divieto al mondo, la situazione è talmente precaria da dover mettere al bando migliaia di sostanze tossiche. Si tratta di un annuncio pubblicato recentemente dalla Comunità europea, la “restrictons roadmap”. Si dovrebbero mettere al bando besfenoli, ftalati o Pfas, e molto altro ancora, comuni sostanze rivelatesi inquinanti e tossiche per l’organismo.

È un grido di allarme atto a contenere la diffusone di virus e malattie e a ridurre l’alto tasso di tumori nel mondo. Riducendo il contenuto di queste sostanze nocive sui prodotti di consumo, si prevengono numerose malattie moderne e si migliora l’ambiente. Restrizioni così importanti, e parliamo di migliaia di probabili sostanze chimiche bandite, non si erano mai viste prima d’ora.

Migliaia di sostanze chimiche bandite dalla UE: divieto nel mondo

prodotti messi bando Europa
Giocattoli per bambini (Pixabay)

È la stessa European Environmental Bureau a parlare del divieto più grande del mondo. Migliaia e migliaia si sostanze tossiche, di uso comune e quotidiano, vietate a seguito dell’European Green Deal. La recstrictons roadmap contiene ben 12 mila sostanze che rischiano di essere vietate in Europa. Tra le sostanze messe sotto controllo troviamo bisfenoli, plastica PVC, pellicola alimentare, confezioni di giocattoli e materiali per pannolini.

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Una delle normative più severe mai prese, che si intensificherà di anno in anno, fino al 2027. Ogni prodotto, prima di essere messo in commercio, sarà analizzati chimicamente e classificato. Una buona notizia, decisamente, per migliorare la vita quotidiana di tutti noi, e per contrastare numerose malattie, specialmente tumori. Tutte le aziende dovranno, naturalmente, adeguarsi alle nuove imposizioni, anche se non sarà così facile come sembra. Come mai?

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Gran parte dei prodotti che acquistiamo e che utilizziamo ogni giorno contengono proprio materiali e sostanze che ora sono sotto inchiesta. Per le fabbriche e le aziende sarà difficile rinunciare ad alcuni composti per creare oggetti, packaging e altro. Significa che dovranno trovare soluzioni alternative per continuare a produrre. In particolare, l’industria cosmetica lamenta già che potrebbe perdere miliardi di fatturato, ripensando da capo tutti i prodotti di bellezza oggi in commercio. Questo è solo il primo passo, ma il cammino è lunghissimo e faticoso.