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Mele e pesche da buttare: le conseguenze disastrose del surriscaldamento

Le conseguenze disastrose legate al surriscaldamento del pianeta non tardano ad arrivare: ondata anomala di caldo in India e in Pakistan e raccolto da buttare.

Caldo estremo (Pixabay)

Le conseguenze disastrose legate al surriscaldamento del pianeta non tardano ad arrivare: ondata anomala di caldo in India e in Pakistan e raccolto da buttare. È di pochi giorni fa la notizia sbalorditiva del caldo record registrato in tutto il sud est asiatico, che ha comportato drammatiche conseguenze per il raccolto di frutta. Mele e pesche distrutte e mercato in ginocchio. La primavera, in questi luoghi è sempre molto calda, con picchi che raggiungono i 40°, ma un caldo del genere non era atteso.

Nelle ultime settimane, infatti, in India, Pakistan e altre regioni confinanti, sono stati registrati picchi di oltre 50°. Temperature infernali che hanno messo in ginocchio una intera filiera. L’ondata anomala di caldo che si è abbattuta sul Belucistan, un regione del Pakistan, ha distrutto mesi di raccolto di frutta. I frutti sono maturati e sono andati a male prima del previsto, in particolare gli alberi, che hanno fiorito e si sono subito seccati. Inquinamento e sovraffollamento della popolazione stanno generando una catastrofe assoluta.

Le conseguenze del surriscaldamento globale

Pianeta in bilico (Pixabay)

Non soltanto il raccolto di frutta è stata distrutto, ma anche quello del grano, il quale ha subito un calo drastico del 50%. Il caldo estremo ha riportato gravi danni ad aziende agricole e agli agricoltori. Il caldo che si è registrato ad aprile, specialmente nel nord dell’India, ha battuto ogni record. L’ondata di calore è stata la più intensa degli ultimi 120 anni. Quello che preoccupa, come affermano gli esperti, è la ripetizione del fenomeno. In queste zone del pianeta, poi, dove il sovraffollamento è fuori controllo, è una minaccia ancora più seria.

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Tutti hanno paura che il fenomeno possa ripetersi ogni anno, creando una lunga serie di problemi. Purtroppo, il clima sta cambiando e non si prospetta nulla di buono. L’Organizzazione Metereologica Mondiale lancia l’allarme per il clima, i picchi di caldo torrido saranno sempre più frequenti e intensi in tutto il mondo. Il surriscaldamento, inoltre, ha creato gravi disagi anche nelle città dell’Asia, che sono fin troppo popolate. La siccità ha generato carenza di acqua, il caldo ha acuito lo smog e l’inquinamento dell’aria.

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Il Governo di alcuni Paesi ha consigliato ai cittadini di stare a casa, di lavorare in smartworking, di muoversi il meno possibile, e di non sprecare le scorte di acqua. Una situazione davvero pesante che ha costretto a ridurre non solo le scorte di acqua giornaliere, ma anche quelle dell’elettricità. Riducendo la corrente elettrica, i cittadini di alcune province non hanno potuto accendere nemmeno i condizionatori. In India, a causa dell’alto numero di condizionatori, data la densità abitativa impressionante, si è creato persino un blackout generale. Insomma, un aprile da dimenticare, e purtroppo non si tratta di un episodio isolato.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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