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Bere acqua di mare: utopia o realtà? Il progetto che da una svolta al green

Bere acqua di mare: utopia o realtà? Il progetto che da una svolta al green all’intero pianeta. Una notizia che lascerà di stucco chiunque per la sua ventata di innovazione. 

bambine che si dissetano – Pixabay

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Quante volte in estate finiamo accidentalmente di bere l’acqua del mare durante un tuffo o un bagno in acque agitate e con onde spumose? Certamente a tutti sarà capitato, soprattutto da piccoli chi non ne ha mai ingerito un sorso? Certamente questo è un dato comune e assolutamente da cogliere nella sua banalità.

E se invece potessimo dissetarci con l’acqua del mare? E’ un’utopia o realtà? Bisogna comunque precisare che ci sono notevoli studi sul punto che non possiamo affatto trascurare. Questi sono capaci di offrirci la risposta che stavamo cercando forse da sempre. Ecco quindi il progetto che potrebbe dare una svolta green al mondo intero.

Bere acqua del mare, è possibile? La risposta che aspettavamo da tempo

acqua del mare dettaglio- Pixabay

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Alla domanda, potremo bere un giorno acqua di mare? La risposta è affermativa, merito della svolta green di cui avevamo bisogno. Questo è possibile attraverso l’uso dei desalinizzatori che consentono di produrre 1 litro di acqua potabile in tre ore, grazie all’ausilio di pannelli solari che offrono la giusta energia per procedere a questa fase volta alla rimozione del sale.

La desalinizzazione è importante per avere l’acqua anche quelle zone dove le precipitazione possono essere molto scarse. I sistemi usati sinora per eliminare il sale prevede l’uso di pompe ad alta pressione e filtri. Questo modo di procedere è veramente costoso, soprattutto la manutenzione dei filtri.

La peculiarità della scoperta americana – precisamente dalla Massachusetts Institute of Technology – verte sull’uso di piccoli desalinizzatori – si ipotizza infatti che siano delle valigette da 10 kg cadauno – e questo ovviamente prevede un meccanismo diverso: non vi sono filtri ma membrane cariche elettricamente che rimuovono i sali, batteri e virus. Un passaggio nel filtro elettromagnetico che viene ripetuto per assicurare la potabilità dell’acqua.

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Al momento questi piccoli desalinizzatori producono poca acqua potabile 0,3 litri all’ora, ma offre comunque un notevole risparmio di energia rispetto ai metodi sinora conosciuti: occorre infatti un piccolo caricatore di smartphone o un pannello solare portatile. Un dato assolutamente interessante e che renderà un giorno non più sgradevole bere acqua di mare.

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.

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