Un rapporto, quello stilato dal PAN, che oltre svelare gli ortaggi più contaminati, tende a smentire quanto riferito dall’UE che sostiene come l’utilizzo dei pesticidi siano già in diminuzione del 12% rispetto al biennio 2015-2017.
Il rapporto del PAN e gli ortaggi più contaminati
Nel suo rapporto il PAN, oltre a sbugiardare i dati dell’Unione Europea, propone di analizzare le contaminazione dei prodotti coltivati e prodotti negli Stati Membri. Ma anche i modelli di coltivazione utilizzati nel tempo.
Ad emergere, dallo studio, è come tra il 2011 e il 2019 siano aumentate le verdure contaminate dai pesticidi. E che, di conseguenza l’aumento di frutta e verdura contaminata va di pari passo con l’aumento dei pesticidi. Prodotti il cui utilizzo in realtà dovrebbe essere drasticamente ridotto.
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Solo nel 2019 l’aumento di frutta e verdura contaminata dai pesticidi pericolosi sarebbe pari all’8,8% rispetto al 2015-2017, sebbene l’Unione Europea continui a sostenere il contrario. Non bisogna dimenticare che i pesticidi più pericolosi avrebbe come conseguenze alcune malattie croniche come tumori, problemi cardiovascolari e diabete. Oltre ad essere estremamente tossici per l’ambiente.
Da quanto emerso dall’analisi del PAN si evince come siano ignorate le leggi sulle coltivazioni ma anche come i consumatori siano sempre più esposti a una crescente esposizione chimica. Ma anche come l’Unione Europea si allontani, invece di avvicinarsi, sempre più da un’agricoltura sostenibile. Ma quali sono gli ortaggi made in Europe più contaminati?
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Il più contaminato è il sedano, con il 50% di quelli analizzati sono state trovate tracce di pesticidi, poi sedano rapa (45%), cavolo riccio (31%), invidia belga (28%), cavolini di Bruxelles (26%)
Per concludere da questi dati si evince come l’utilizzo dei pesticidi nei Paesi membri dell’Unione Europea è davvero in aumento e non in calo, come sostenuto dalla Commissione Europea. La speranza è il Parlamento Europeo possa varare leggi affinché l‘agricoltura europea si muova verso una direzione più sostenibile.