Cambiamento climatico, si combatte con aglio, meloni e pomodori. Il progetto tutto italiano

Cambiamento climatico, si combatte con aglio, meloni e pomodori. Il progetto italiano che farà impazzire proprio tutti.

progetto agricolo italiano
Pomodori coltivati circondati verde – Pixabay

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L’Italia ha da sempre molte potenzialità per quanto concerne il settore dell’agricoltura anche se talvolta la cattiva gestione o l’eccessiva burocrazia appiattisce un po’ tutto. Un peccato, se si pensa all’enorme varietà che offrirebbero i nostri campi. Per fortuna non tutti si arrendono e ci sono quelli che nonostante tutto, si fanno portavoce di quella minoranza che ci crede e che vuole fare la differenza.

E’ quello che è successo in Sicilia, l’isola che si affaccia sul Mediterraneo, terra splendida ma non esente di contraddizioni. Ed è da questo clima ostile che nasce un progetto Made in Sicily di cui non possiamo che essere orgogliosi. Scopriamo di cosa si tratta, una storia che ha dell’incredibile.

Cambiamento climatico, il progetto innovativo dal sud dell’Italia

progetto agricolo italiano
melone per merenda – Pixabay

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A volte è doveroso raccontare anche le storie belle e questa ha sede nella provincia di Trapani, dove Francesca Simonte un’agricoltrice siciliana si è adoperata per recuperare alcune specie originariamente del territorio regalando a tutti degli interessanti spunti di sapore, come l’aglio di Nubia, il melone Cartucciaru o il pomodoro pizzutello. Questo è possibile passando al biologico i propri terreni, un modo così per recuperare prodotti sani e quelli spontanei che ci offre la Natura, senza esporla a continui stress.

Un’iniziativa interessante e che la gratifica molto anche se come ha dichiarato nel corso di un’intervista non è così semplice per questioni burocratiche e soprattutto per il poco ancora riconoscimento al mondo biologico. Un’alternativa che ha da offrire, più di quanto si voglia credere. A quanto pare però qualcosa sta cambiando, i  nuovi Pac infatti vorrebbero elevare al 25% la derivazione biologica della produzione.

La Simonte si dichiara soddisfatta grazie all’intervento di Simenza, un’associazione che ama preservare e recuperare le specialità territoriali della Sicilia, un modo per far conoscere i prodotti anche all’estero, così come è avvenuto in occasione dello Slow Food, una vetrina internazionale che ha permesso al mondo intero di conoscere queste peculiarità che non andrebbero perse assolutamente.

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Tra alti e bassi ammette l’agricoltrice riusciranno pienamente nel passaggio al biologico, nonostante le varie problematiche correlate alla siccità che investe la Sicilia. Nonché la cattiva attenzione al recupero delle risorse idriche dell’acqua piovana, una fonte sprecata viste le pericolose e minacciose bombe d’acqua. Eventi che hanno interessato l’isola nel corso della stagione invernale.