Eco-ansia, come il cambiamento climatico influisce sulla nostra psiche. Informati, potresti soffrirne

Eco-ansia, un termine nuovo per descrivere gli effetti negativi del cambiamento climatico. Ecco tutte le specifiche

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Tempesta (Foto di 0fjd125gk87 da Pixabay)

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Il cambiamento climatico è da anni ormai evidente. Tutto intorno a noi sta cambiando, non solo le temperature, il susseguirsi delle stagioni ma anche gli ambienti. E così anche noi siamo continuamente sottoposti a nuovi stimoli che non sempre sono però positivi.

Spesso gli effetti del cambiamento climatico sono catastrofici e ci mettono di fronte ad una realtà non sempre facile da gestire. È per questo che si è iniziato a studiare quanto e come il cambiamento climatico influisce sulla nostra psiche.

Gli studi clinici, infatti, si sono soffermati su quanto la crisi ecologica e climatica possa avere dei risvolti su di noi e la nostra mente. Oggi si parla di eco-ansia, vediamo di cosa si tratta nello specifico.

Eco-ansia, cos’è e quali sono gli effetti

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Ansia (Foto di David Garrison da Pexels)

Soffrire di ansia e trovarsi ingabbiati in stati ansiosi oggi non è più l’eccezione. Sono sempre di più le persone che si sentono schiacciate dai mille impegni e pensieri della vita. Ecco che a tutto questo si agganciano anche le problematiche ambientali che hanno portato gli studiosi a parlare di eco-ansia.

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È un termine che è stato coniato nel 2020 proprio per indicare l’ansia che deriva dalle crisi ambientali e tra la più diffusa ci sarebbe quella legata proprio alla crisi climatica. Il riscaldamento globale, l’innalzamento del livello del mare, i fenomeni naturali che sono sempre più avversi, improvvisi e spesso estremi, danno tanta preoccupazione e si manifestano in stati di ansia.

Per il momento l’eco-ansia non è ancora riconosciuta come un disturbo vero e proprio dell’ansia ma diversi sono stati i casi in cui si è dovuto intervenire con un supporto mentale per la persona. Gi effetti, infatti, non sono da poco. Non solo dolore e disperazione ma anche attacchi di panico.

Non mancano poi le considerazioni sul futuro che portano in molte coppie a pensare di non avere figli proprio per non sottoporli ad un’esposizione della vita che potrebbe risultare sempre più difficile per via dell’instabilità del clima. Per spiegare tutto questo si può fare riferimento al termine coniato dal filosofo ambientale Glenn Albrecht che si è focalizzato sulla nostalgia che nasce in una persona quando l’ambiente circostante alla propria casa si danneggia o viene distrutto.

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Egli parla di solastalgia, termine nato soprattutto in relazione ai cupi effetti che si sono avuti sulle persone in seguito all’estrazione di carbone nella Upper hunter valley, in Australia che ha decisamente ridefinito l’ambiente al quale gli abitanti erano abituati.