Pellicola per alimenti, occhio ai ftalati. Solo questi 4 prodotti sono innoqui

La pellicola per alimenti con ftalati può essere pericolosa. Quali sono i prodotti innoqui? Scopriamolo insieme!

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(silviarita – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La pellicola per alimenti può contenere ftalati. Si tratta di agenti plastificanti che si possono trovare anche nelle gomme e nei solventi d’inchiostro. Cosa c’entrano con la pellicola per alimenti? È presto detto. La pellicola si utilizza per conservare alcuni cibi – freschi o freschissimi – prima di metterli nel frigorifero in modo da non contaminarsi con gli altri cibi o bevande che ci sono all’interno dell’elettrodomestico.

Molte persone la utilizzano perché è facile da usare, senza sapere che la pellicola è fatta di PVC – nome scientifico polivinilcloruro di vinile. Per produrre questo materiale servono prodotti chimici, quindi gli scarti della lavorazione possono incidere sull’ambiente. Un’alternativa valida sono le pellicole in polietilene PE.

Pellicola per alimenti senza ftalati: i quattro prodotti da provare subito

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(Devon Breen – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In base alla normativa europea 10/2011, le pellicole per alimenti in PE devono garantire che le particelle che passano da un alimento al materiale e viceversa non possano superare gli 0,01 mg di sostanza per chilo. Il problema non è tanto la concentrazione, ma il fatto che nelle pellicole per alimenti ci possano essere ftalati, che, anche se in quantità ridottissime, possono passare dalla pellicola agli alimenti.

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Gli ftalati – a lungo andare – possono provocare problemi ormonali, in particolare in bambini donne in gravidanza. Come fare? Ci sono quattro alternative alle pellicole con ftalati. Un esempio è la pellicola biodegradabile. Si tratta di una pellicola compostabile che non ha ftalati e che si può utilizzare come compost per le piante. Un’altra alternativa è la pellicola naturale. Invece di utilizzare il PE o il PVC, questa pellicola usa cera d’apiolio di noccioleresina di pino cera d’olio.

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L’alternativa più indicata dai rimedi della nonna è l’utilizzo di contenitori di vetro riutilizzabili molte volte. Una volta utilizzati, basta lavarli bene per poterli riutilizzare. Infine, ci sono i coperchi in silicone. Basta un piccolo contenitore e un coperchio modellabile per risolvere il problema.