Tassa su rutti e flatulenze di mucche e pecore: tutto contro il cambiamento climatico

Tassa su rutti e le flatulenze di mucche e pecore, è tutto vero. La decisione per dare una sterzata a favore dell’ambiente. Tutti i dettagli

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mucche (Foto di Pete Linforth da Pixabay)

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Il cambiamento climatico preoccupa e non poco. Sono tante le mosse che negli ultimi anni sono state messe in campo dall’Unione Europea ma anche da altri Paesi per cercare di contenere le emissioni di gas inquinanti.

Non tutte però sono state ben accolte dalle popolazioni che ovviamente si ritrova a dover “riscrivere” diversi ambiti delle quotidianità. Un po’ di sacrificio da parte di tutti è però necessario per guardare al futuro con maggiore responsabilità. L’ultimo provvedimento che fa discutere intessa il settore agricolo e degli allevamenti. Da qui, infatti, le emissioni di gas serra sono costanti e dannose, ed ecco che adesso si cambia passo. Vediamo di cosa si tratta.

Tassa su rutti e le flatulenze di mucche e pecore: ecco dove

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pecore (Foto di Dinh Khoi Nguyen da Pixabay)

Una norma che può sembrare strana a primo acchito ma che in realtà punta a contenere i livelli di metano diffusi nell’atmosfera, il gas più pericoloso che troviamo nell’atmosfera dopo l’anidride carbonica. Come? Con una tassa sui rutti e le flatulenze di mucche e pecore.

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È stato il governo della Nuova Zelanda che ha introdotto il provvedimento per cercare di limitare l’impatto del settore agricolo sul clima. L’allevamento in questa zona è sviluppatissimo: basti pensare che nel Paese si contano 5 milioni di abitanti e 10 milioni di bovini e 26 di ovini.

Il provvedimento non sarà immediato ma partirà dal 2025 per dare il tempo agli allevatori di adeguarsi concedendo incentivi che guardano al taglio delle emissioni come ad esempio la piantumazione di alberi all’interno della propria azienda agricola.

Ridurre la quantità di metano immesso nell’atmosfera è l’obiettivo del governo che punta a farlo tramite “un sistema efficace di tariffazione delle emissioni per l’agricoltura” così come ha spiegato il ministro per i cambiamenti climatici neozelandese James Shaw.

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Con questa decisione la Nuova Zelanda diventa il primo Paese al mondo ad introdurre una tassa sulle emissioni naturali che arrivano dal mondo animale. Farà dunque da apripista ma anche da test. E se la strada dovesse rivelarsi efficace potrebbe essere intrapresa anche da altri Stati.