Quanta acqua serve per realizzare i vestiti? La risposta arriva da uno studio recente, che evidenzia tutte le criticità per l’ambiente e non solo.
Quanta acqua serve per produrre vestiti a livello industriale? Gli ultimi dati arrivano dall’associazione Ellen MacArthur Foundation ed evidenziano un fenomeno davvero inquietante. Il mondo sta combattendo una crisi idrica senza precedenti. A dirlo sono le Nazioni Unite, che parlano di 5 miliardi di persone senz’acqua per via dei cambiamenti climatici. Secondo l’associazione, un gran consumo di acqua dipende anche dall’industria della moda, che da sola, per la produzione di abiti, utilizza il 4% dell’acqua potabile del mondo, pari a 93 miliardi di metri cubi all’anno. Da cosa dipende questo consumo?
Il problema è che si consumano circa 20 miliardi di metri cubi di acqua per lavare il tessuto nelle diverse fasi della lavorazione. A cosa servono questi lavaggi? A rimuovere le impurità, ma anche per lavorare meglio con i tessuti non proprio naturali, ma che costano meno – il poliestere è un esempio su tutti. In più, l’aumento della domanda di capi velocemente, con il fenomeno della fast fashion e quello della vendita su Internet, ha comportato un aumento esponenziale di questo consumo.
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Quali sono i costi di produzione in termini di acqua? Per una semplice T-shirt si arriva a pagare un prezzo tra i 2.700 e i 3.900 litri di acqua. Il costo aumenta fino a 8mila litri per un paio di jeans. Le scarpe sono meno costose, ma comunque non sono uno scherzo: si utilizzano fino a 2.200 litri di acqua. La pelle sintetica è quella dal costo più elevato. Servono circa 30mila litri di acqua per ottenere una giacca di pelle. Sei sicuro di volerla ancora dopo questi dati?
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La soluzione è molto più semplice di quanto si possa pensare. Infatti, basta scegliere capi con fibre naturali e tenerli il più a lungo possibile. Questo garantirà un’ottima resa e offrirà il massimo anche all’ambiente. Su larga scala, non basterà per risolvere il problema, ma sarà sicuramente un grande passo in avanti.