Contrabbando di pesticidi in tutta Europa. Costano meno e devastano l’ambiente, l’Europol indaga

Contraffazione delle marche autorizzate. Questo è il trucco adottato dai contrabbandieri per sdoganare lo smercio di pesticidi a basso costo. Le conseguenze? Disastrose.

Contrabbando pesticidi nave da carico
Nave da carico (Foto di Alexandre Gonçalves da Rocha da Pixabay)

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Come ogni mercato nero che si rispetti, anche quello dei pesticidi fa della competitività commerciale il proprio punto di forza. Pesticidi immessi nel mercato sotto mentite spoglie vengono venduti a prezzi stracciati circolando in tutta Europa.

Il prezzo reale da pagare è a carico dell’ambiente. L’Europol ha condotto un’indagine su 25 paesi dell’unione e 6 extra Ue. I risulati lasciano a bocca aperta: è boom di pesticidi contraffatti, il punto.

Contrabbando di pesticidi: le trame sottili del mercato agricolo parastatale

Contrabbando pesticidi campo
Pesticidi (Foto di Franck Barske da Pixabay)

L’Interpol tra gennaio e aprile ha condotto controlli a tappeto su 31 paesi fra europei ed extraeuropei. Gli arresti sono stati dieci ed è seguito a questi il sequesto di ben 1150 tonnellate di fitofarmaci illegali. Questi pesticidi, fertilizzanti e prodotti d’impiego agricolo vengono immessi sul mercato a prezzi competitivi, irrisori, tramite diversi raggiri.

Primo fra tutti è la contraffazione delle marche autorizzate. Queste sostanze vengono cioè esportate e importate sotto mentite spoglie, quelle dei marchi ufficiali riconosciuti dallo stato. Il commercio sfrutta le falle nei sistemi di controllo riuscendo ad introdurre senza troppi problemi le merci.

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L’operazione portata avanti dalla polizia internazionale europea è stata battezzata “Silver Axe“. Si è concentrata sui principali snodi commerciali nazionali come porti, aeroporti e punti di sbarco. In particolare il commercio illegale di pesticidi è risultato interessare le aree meridionali dell’Europa e l’area del Mar Nero.

Cina e Turchia sono i principali paesi interessati dal mercato nero. Le spedizioni non sono sempre di carichi ingenti, questi commercianti sfruttano i piccoli carichi (10 Kg/10 l) per aggirare i controlli, spiega l’Europol. Queste strategie hanno reso necessari i controlli in rete sugli acquisti dalle piattaforme online.

Per i carichi più grandi vengono riutilizzate confezioni di marchi noti o vengono creati imballaggi ad hoc sul modello di quelli ufficiali. Una volta riuscita l’importazione, basta apporre un’etichetta ed il gioco è fatto: i prodotti sono liberi di circolare.

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Una seconda modalità molto gettonata consiste nell’import degli ingredienti necessari alla preparazione dei pesticidi illegali. In questo modo vengono ridotte le possibilità di rilevamento dei prodotti chimici che verrano impiegati solo nei luoghi deputati alla preparazione delle sostanze.

Quest’ultimo è il caso della Bulgaria. Le autorità di Sofia hanno scoperto un magazzino deputato alla produzione su larga scala di queste sostanze che si serviva proprio di questa strategia. L’aspetto davvero preoccupante è che questi pesticidi sono nocivi per la salute di uomini e terreni agricoli, ma non sembra essere un problema.