Irrigazione delle piante: 10 errori che sicuramente commetti anche tu

Quella dell’irrigazione delle piante è materia delicata. Persino i più abili giardinieri e botanici possono sbagliare. Vediamo i 10 errori da cui devi assolutamente guardarti.

Irrigazione piante fiore
Infiorescenza (Foto di Albrecht Fietz da Pixabay)

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Le piante, si sa, necessitano di almeno due importantissimi ingredienti per vivere: sole e acqua. Il primo è necessario per lo svolgimento di quel prodigioso fenomeno che è la fotosintesi, la seconda è nutrimento essenziale per la pianta e rende possibile tutte le sue operazioni vitali.

Proprio per l’importanza dell’esposizione e dell’acqua oggi parleremo dell’importanza dell’irrigazione, in tempi in cui la contemporaneità ci costringere a riflettere profondamente sull’impiego opportuno dell’acqua.

Irrigazione delle piante: le regole necessarie per colorare il tuo pollice di verde

Irrigazione piante bocciolo
Bocciolo (Foto di Silvia da Pixabay)

Partiamo affermando senza esitazioni che dall’acqua dipende la salute della pianta. Le foglie manifestano lo stato dell’impianto radicale della pianta, e la salute delle radici dipende direttamente dal quantitativo d’acqua somministrato. Insomma, a belle foglie stanno buone radici come a buone radici sta la giusta irrigazione.

Proporzioni a parte iniziamo sfatando un mito fra i più comuni nell’ambito diel gardening: le piante hanno bisogno di essere innaffiate con cadenza regolare. Nulla di più falso! Il momento giusto per l’irrigazione non si determina mettendo delle crocette sul calendario ma osservando diversi parametri.

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Primo fra tutti è la stagione in cui ci si trova. La frequenza con cui si innaffia una pianta in estate non potrà essere la stessa con cui lo si fa in inverno. Secondo poi c’è da considerare il tasso di umidità dell’ambiente circostante: una pianta posizionata in un ambiente molto umido non avrà bisogno di molta acqua, viceversa, sì.

Infine dovrai riferirti direttamente a lei andando a controllare lo stato del terriccio. Una pianta con del terriccio secco starà implicitamente chiedendo dell’acqua, una con un terriccio ancora scuro e umidiccio starà bene senza. Il secondo errore, spesso fatale, è quello di far piovere sul bagnato.

Per uscir fuori di metafora, una pianta satura di acqua andrà incontro alla marcescenza dell’impianto radicale. Assicurati quindi che fra un’innaffiatura e l’altra intercorra sempre del tempo sufficiente a garantire la completa asciugatura del terriccio, almeno in superficie.

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Evita il metodo “poca acqua ma con frequenza”, alle piante questo sistema non piace, se sei indecis* opta per una sospensione momentanea dell’irrigazione. Per comprendere lo stato del substrato del terriccio serviti di uno stuzzicadenti abbastanza lungo.

Se estraendolo sarà umido e sporco di terra la pianta non avrà bisogno di acqua. Se poi non innaffi la pianta da parecchio tempo, evita di inondarla con massicce quantità d’acqua. In questo caso infatti il terreno dovrà riabituarsi a trattenere l’acqua dal momento che la prolungata siccità lo ha reso idrorepellente.

Altro aspetto da dover considerare assolutamente è il tipo di vaso in cui si interra la pianta. Questa andrà messa a dimora in un vaso con la presenza di fori sul fondo. Questa caratteristica è imprescindibile se vuole garantire alle nostre piante salute e prosperità.

I fori sul fondo garantiscono un ottimo drenaggio dell’acqua che altrimenti verebbe impedito causando l’insorgenza di marciumi e funghi. Altro errore consiste nell’innaffiare la pianta partendo dalle foglie. Una volta ogni tanto è pratica consigliata, fa bene alla pianta e rimuove la polvere accumulata sulle stesse.

La condizione necessaria alla possibilità di lavaggio delle foglie è, però, il ricircolo d’aria. Esegui questa operazione all’esterno oppure, se non puoi, evita di bagnare le foglie delle piante da interno. L’acqua residua può portare alla formazione di batteri e bruciature a carico della pianta.

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