Cambiamento climatico, in Italia scarseggiano: frutta, verdura, miele e olio

Il cambiamento climatico ha effetti devastanti a 360 gradi, in particolare sull’agricoltura con conseguenze negative su molti prodotti: vediamo nel dettaglio

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Termometro 40 gradi (foto di Gerd Altmann da Pixabay)

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Il cambiamento climatico influisce negativamente ad ogni livello e in ogni settore. Ma il suo legame stretto con il settore agricolo lo rende particolarmente incisivo sulle coltivazioni. E l’Italia non sfugge agli effetti disastrosi delle modifiche del clima impazzito.

I ritmi naturali che cadenzavano i raccolti non esistono più e il clima imprevedibile danneggia ogni cosa. I prodotti agricoli risentono in modo particolare dei nubifragi improvvisi, delle grandinate incontrollate e in ultimo della siccità implacabile di questi tempi. E alcuni patiscono di più di altri.

Il clima impazzito danneggia alcuni prodotti agricoli importantissimi

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More bruciate dalla siccità (foto di Pascal Bondis da Pixabay)

L‘allarme lo ha lanciato il WWF con l’analisi della situazione dell’agricoltura italiana devastata dal clima impazzito. La preoccupazione c’è da tempo e l’ultima crisi idrica ha dato il colpo di grazia. Gli eventi atmosferici imprevedibili sono aumentati in maniera significativa con un + 65%.

Mai si erano registrati con questa frequenza alluvioni, trombe d’aria, caldo torrido o piogge incontrollate. Erano eventi rari che causavano la stessa devastazione di oggi ma una tantum. Ora è la norma e non sappiamo come difenderci.

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In particolar modo in Italia si registra un crollo della produzione di miele. Gli apicultori del miele made in Italy denunciano gli effetti del cambiamento climatico sul prezioso nettare. Le api sono stressate e le fioriture sono compromesse. Un calo a macchia d’olio dalla Lombardia alla Sicilia.

Anche la produzione di olio cade vittima della bolla di calore in cui è avvolta l’Italia. Gli ulivi sono in stress idrico a causa della tropicalizzazione che sta avvenendo nel Bel Paese.

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Il caldo record brucia letteralmente la frutta sugli alberi. I 40 gradi registrati a più riprese e il vento torrido sembrano un gigantesco phon acceso che sta ustionando pesche, albicocche , ciliege, ma anche angurie e meloni. Inutili le irrigazioni di soccorso approntate. I danni sono rilevanti e il conto sale a perdite stimate intorno ai 3 miliardi di euro per tutto il comparto agricolo.