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Giardinaggio

Ferocactus, come curarlo e quando innaffiarlo: tutto sul Cactus Feroce

Avete mai sentito parlare del Ferocactus? Una pianta che non necessita di acqua, ma di molte altre attenzioni.

(Pixabay)

Vi siete mai chiesti quanto possa essere particolare un cactus? Ebbene in natura esistono dei cactus davvero unici. Fra tutti anche il ferocactus, o cactus feroce. Deve il suo nome alle sue spine molto grandi e appuntite.

Sicuramente qualche volta vi sarà capitato di vederlo in quanto è tra le piante più presenti nelle case degli italiani. Appartenente alla famiglia delle succulenti, ed essendo una pianta grassa, non ha bisogno di un grande impegno per essere curata.

Tuttavia la sua cura non deve essere lasciata al caso in quanto anch’essa necessita delle giuste attenzioni per poter crescere e mantenere la sua robustezza. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire nel dettaglio cosa bisogna fare per farlo crescere forte e resistente.

Ferocactus: innaffiature, esposizione e altri dettagli

(Pixabay)

La forma è davvero particolare: questo cactus non è molto alto e la sua punta risulta essere molto appiattita. Proprio questa sua forma, insieme alle sue spine acuminate, gli hanno fatto conquistare il soprannome di “lingua del diavolo”. Anche se è molto diffusa nelle case, la sua origine “naturale” è nel deserto messicano (questo è uno dei motivi per cui necessita di pochissima idratazione).

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Se ben curato, questo tipo di cactus riesce anche a fiorire. In particolare i suoi fiori, che risultano essere di colore bianco ma che possono arrivare fino al giallo, fioriscono intorno ad agosto. Come detto prima, non necessita di molta acqua ma, in compenso, ha bisogno di una grande quantità di raggi solari. Per questo motivo, se stiamo pensando di mettervela in casa, sappiate che ha bisogno di un posto dove c’è molto Sole.

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In quanto alle annaffiature, conviene farle quando il terreno è completamente asciutto, evitando eventuali ristagni di acqua nel vaso. Questo perchè l’acqua può essere un terreno di coltura per parassiti che possono danneggiare la stessa pianta. Invece, se ci troviamo nelle stagioni autunnali, oppure invernali, basterà l’acqua piovana oppure innaffiarlo una volta ogni due o tre settimane.

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