Falso Papiro, coltivarlo è davvero semplice: tutti gli step da seguire

Il Cyperus alternifolius o, più comunemente conosciuto come falso papiro, è una piccola pianta ornamentale facile da coltivare

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Falso papiro (Foto di DEZALB-Pixabay)

Il falso papiro appartiene alla Famiglia delle cyperacee, il cui nome botanico è Cyperus alternifolius. L’origine etimologica del suo nome non è chiara, ma, poichè richiama nelle sue forme il Cyperus Papyrus, viene chiamato falso papiro.

In natura cresce nelle zone palustri. E’ una pianta perenne, di facile coltivazione. La cosa importante da tenere presente, è l’esposizione. E’, infatti, necessario, per vederla crescere bene, posizionarla alla luce del sole.

I consigli pratici da seguire per avere in casa un falso papiro verdeggiante e rigoglioso

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Pianta di papiro (Foto di beauty of nature-Pixabay)

Ama il calore del sole, Proviene , infatti, dalle zone umide dell’Africa subsahariana. Ha fusti alti e sottili, e foglie a raggera, che ricordano le bacchette di un ombrello aperto. E’ una pianta ornamentale, consigliata a chi vuole avere un angolo verde nel proprio appartamento.

Se vogliamo coltivarla in vaso, il mix perfetto della terra deve essere composto da due parti di terriccio per piante verdi, una parte di torba e una parte di sabbia; in questo modo il terreno risulterà sempre abbastanza umido e soffice.

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Ricordiamoci sempre che è una pianta palustre, quindi ama il caldo del sole e l’acqua. Durante l’estate ve annaffiata ogni giorno, E’ necessario che il vaso abbia anche il suo sotto, in modo che rimanga sempre un pò di acqua, affinchè il substrato sia mantenuto molto umido.

Può anche essere coltivata in idrocoltura o inserita all’interno di acquari o terrari, che devono necessariamente rimanere aperti. Se poi avete o volete installare un biolaghetto nel vostro giardino, potete sistemare il falso papiro sugli argini, in quanto ha ottime capacità di fitodepurazione.

E’ anche apprezzata come un’ottima pianta mangia umidita‘, tanto da venire spesso usata in ambienti umidi. Tale caratteristica è dovuta al suo notevole consumo di acqua e alla sua capacità di incorporarla dall’ambiente in cui vive.

La tecnica di coltivazione migliore è per talea. Si accorcia uno stelo tolto dalla pianta alla lunghezza di 10–20 cm,  e lo si mette capovolto in un contenitore con dell’acqua. Dall’attaccature delle foglie, vedremo spuntare prima delle radici, e poi dei germogli. In seguito potremo piantarlo nel terreno.

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È anche possibile mettere lo stelo a radicare in acqua senza capovolgerlo. Deve essere abbastanza corto in modo che l’attaccatura delle foglie sia coperta dall’acqua. Questo metodo ha il vantaggio di permettere alla talea di usare le foglie per la fotosintesi, perché non seccano finché la pianta non è cresciuta.

In questo modo, avremo anche la possibilità di poterla moltiplicare a nostro piacimento e secondo le necessità. La sua fioritura va da giugno a settembre e presenta delle piccole infiorescenze ramificate di colore marrone. Non ha fiori colorati, ma è un sempreverde e infonde note zen e rilassanti alla nostra casa, grazie alla sua particolare forma.