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Orto

Erbe selvatiche commestibili, come riconoscerle per evitare avvelenamenti

Le erbe selvatiche commestibili si trovano ovunque, perfette da raccogliere e da portare in cucina, ma bisogna riconoscerle per evitare avvelenamenti.

Tarassaco campo (Pexesl)

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Cibo gratis, nutriente e ricco di proprietà. Le erbe commestibili sono tutto questo, ma bisogna riconoscere quelle buone da quelle tossiche. Raccogliere le erbe direttamente in natura è una buona soluzione per consumare un prodotto genuino e nutriente, ma bisogna fare attenzione. Non tutti sono esperti e per questo motivo devono aguzzare la vista.

Stare a contatto con la natura è una delle cose più preziose al mondo. La natura è in grado di rigenerare fisico e mente, alleviando stress e particolari stati d’animo. Tuttavia, è sempre una buona abitudine non raccogliere tutto ciò che attira i nostro sguardo. Se non si conosce bene una pianta, ad esempio, è meglio non raccoglierla, perché potrebbe risultare tossica.

Riconoscere le erbe selvagge sane e commestibili da quelle tossiche

Raccolta della camomilla (Pexels)

Una pianta commestibile potrebbe avere caratteristiche del tutto simili a quelle di una pianta velenosa. In certi casi, la superficialità potrebbe rivelarsi fatale. Ovviamente, la cosa migliore, quando ci si trova in certe situazioni, è quella di essere accompagnati da persone esperte. Erboristi, agronomi o botanici, o semplici appassionati che conoscono bene il territorio e la vegetazione presente.

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Se non si ha questa fortuna, tuttavia, è possibile trascorrere del tempo nella natura, avvalendosi della tecnologia. Oggi esistono numerose App che consentono di riconoscere le varie specie di piante. Oppure, si può ricorrere agli inimitabili libri cartacei, ricchi di spunti. Prima di dedicarsi alla raccolta delle piante, dunque, è bene informarsi e studiare, prendendo appunti.

Piantina di ortica (Pexels)

Ad esempio, se si frequenta spesso un determinato luogo, la cosa buona da fare è studiare l’ambiente della zona, informarsi, presentando foto e segnalando avvistamenti. In questo modo, la volta successiva sarà tutto più chiaro. Fotografare e prendere appunti è importante, per poi confrontare il tutto con le descrizioni presenti nei libri o in rete. Erbe facilmente riconoscibili e che sono commestibili possono essere:

  • Camomilla
  • Tarassaco
  • Rosmarino
  • Menta
  • Malva
  • Ortica
  • Papavero
  • Primula
  • Parietaria

Le erbe selvatiche raccolte e portate in cucina

Raccolta della malva (Pexels)

Più difficili da riconoscere, ma anche queste commestibili, sono l’aglio orsino, le carote selvatiche o il luppolo. Quando si raccolgono queste piante, meglio farlo lontano dalle strade o da campi coltivati, perché potrebbero essere inquinate, oppure contaminate dal passaggio dell’uomo.

La raccolta, ovviamente, deve avvenire nel rispetto della natura, quindi non bisogna combinare una strage, estirpando intere aree di vegetazione. Generalmente, la raccolta si effettua in primavera, perché le piante sono nel loro splendore e le foglie e le radici sono più dolci e tenere.

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Una volta portate in casa, le piante devono essere lavate per bene, per eliminare eventuali residui di terra o di sporcizia. La maggior parte delle erbe commestibili si possono consumare per la preparazione di minestre, zuppe, frittate e nei ripieni, ma anche sbollentate in padella o, ancora, per la preparazione di ottime tisane.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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