Energia grazie all’alluminio, nasce il Power-to-Al. Scopriamo di cosa si tratta

L’energia con l’alluminio può essere una risposta al crescente caro energia? Ecco cosa sappiamo sul nuovo progetto Power-to-AI.

energia alluminio come funziona
(gepharts3d – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’energia dall’alluminio: è possibile? Prima di rispondere a questa domanda, è importante sapere che l’alluminio è un metallo che si ricicla molto facilmente. Leggero e semplice da usare, ha anche un costo davvero basso rispetto ad altri metalli.

A questa caratteristica si aggiungono anche un’ottima conduzione – sia termica che elettrica – e un’ottima capacità riflettente. Infine, è ottimo per l’igiene degli alimenti ed è meno soggetto al magnetismo rispetto ad altri materiali.

Tutto questo ha portato l’Uomo a usare l’alluminio in tantissimi settori: dall’automotive all’edilizia, fino ai prodotti usa e getta – come le lattine – oppure a quelli più durevoli, come le borracce o gli utensili da cucina. Sarà in grado di essere anche una soluzione contro il caro energia?

Energia dall’alluminio: il caso Power-to-AI cambia alla base le fonti alternative. Perché?

energia alluminio progetto
(Russian Aluminium Association – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’energia elettrica si può smistare con l’alluminio? È la sfida che il progetto di ricerca europeo finanziato dal programma Horizon Europe e inaugurato a luglio 2022 sta cercando di vincere. Il coordinamento generale è stato affidato alla società islandese Täknissetur.

L’obiettivo del progetto è di arrivare al 2026 con una modalità di produzione di energia che si basa sull’alluminio. Il nome dell’iniziativa è Power-to-AI. Si parte dalla tecnica che si utilizza già nell’industria meccanica per arrivare a una fonte di energia pulita, alternativa e sostenibile. Come funziona?

Il segreto si basa sulla conversione dell’ossido di alluminio nel metallo. Per fare questo, è necessario utilizzare ora grandi quantità di energia, partendo dalle fonti non rinnovabili, come il carbone. L’obiettivo degli scienziati è di procedere all’inverso.

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Invece di usare energia per stimolare questa procedura, hanno intenzione di servirsi della stessa per produrre energia dall’alluminio a ciclo continuo. Infatti, passando dall’alluminio all’ossido, si sprigionerà energia pulita e sostenibile, che potrà essere utile per altri scopi e usi.

In più, se l’alluminio è in grado di sprigionare energia, la sua forma statica potrebbe diventare un accumulatore di energia. In che senso? Se l’alluminio sprigiona energia quando lo si ossida, basta tenerlo com’è per utilizzare l’energia che si otterrà in un secondo momento.

In più, se si trova un modo per stoccare questa energia, allora si può scegliere dovecome eseguire questo processo. Infatti, si potrebbe farlo dove è necessaria questa energia per ridurre al minimo i costi e l’impatto ambientale del trasporto.

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Il come si effettuerà questo stoccaggio, invece, dipenderà dai risultati del progetto di ricerca. Il progetto ha anche come nome REVEAL, che in inglese vuol dire rivelare. Secondo le stime del progetto, l’alluminio sarebbe in grado di generale 15 MWh per metro cubo di metallo.

In più, questa alta capacità di immagazzinare energia potrebbe essere molto utile per ottenere maggiori scorte, soprattutto quando capita una riduzione delle altre fonti a disposizione.